La Restaurazione
Una cosa che mi ha sconvolto, e seriamente preoccupato, in questi giorni di Italia, è che alla radio è un tripudio di rifacimenti di vecchi pezzi della musica tricolore tardo '70 - alba dei '90.
Tutto in versioni piu' lente o velocizzate, rivisitazioni hip hop o technotruzze. Forse perché gli stessi discografici o chi per essi hanno vergogna della bassezza irrimediabile nella quale versano, e, in un impeto di generosità nei confronti degli ascoltatori, non vogliono (o forse, piu' semplicemente, non possono) toccare punti piu' bassi. E oltre a Cremonini, che per me vale tantissimo e non scherzo, non ho ascoltato nulla di italianamente interessante durante questa estate. Nemmeno i pezzi che durano una stagione e poi li si dimentica, li si lega a ricordi d'amori estivi o di vacanze spensierate.
Ma passino i rifacimenti di Patty Pravo, di Battiato, o di quell'altra che quando mi ricordo faccio edit. È un sintomo preoccupante di decadenza che genitori e figli abbiano le stesse colonne sonore degli anni giovanili.
Ma questo pezzo era perfetto, e non dovevano toccarmelo, nella sua idealità pop, nella sua genialità visionaria, nella sua eternità immutabilmente meravigliosa.
Estate 1969, ragazzini.
Tutto in versioni piu' lente o velocizzate, rivisitazioni hip hop o technotruzze. Forse perché gli stessi discografici o chi per essi hanno vergogna della bassezza irrimediabile nella quale versano, e, in un impeto di generosità nei confronti degli ascoltatori, non vogliono (o forse, piu' semplicemente, non possono) toccare punti piu' bassi. E oltre a Cremonini, che per me vale tantissimo e non scherzo, non ho ascoltato nulla di italianamente interessante durante questa estate. Nemmeno i pezzi che durano una stagione e poi li si dimentica, li si lega a ricordi d'amori estivi o di vacanze spensierate.
Ma passino i rifacimenti di Patty Pravo, di Battiato, o di quell'altra che quando mi ricordo faccio edit. È un sintomo preoccupante di decadenza che genitori e figli abbiano le stesse colonne sonore degli anni giovanili.
Ma questo pezzo era perfetto, e non dovevano toccarmelo, nella sua idealità pop, nella sua genialità visionaria, nella sua eternità immutabilmente meravigliosa.
Estate 1969, ragazzini.
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