As câmaras da memória

Diario di un(o che continua a confermarsi un) antieroe
Vortici di pensieri disordinati: un italiano che ha anche vissuto a Lisbona, ma non per fare l'er*smus
"La vita per te é solo un pretesto per scrivere a ruota libera" (simon tanner aka humpty dumpty)
"Io lavoro, eri tu quello che faceva cazzate!" (Franca)

giovedì, luglio 14, 2005

Piccola Santiago del Cile ai tempi di Pinochet

Nel paese dove vivono Alfio e Rosi c'è Piazza Italia.
Ed in mezzo un monumento ai caduti della guerra del '15.
Un'aquila di metallo scuro che scanna un'altra aquila morente ai suoi piedi.
Se uno ci pensa, ci può credere.
C'è scritto che è stata fusa nel 1922 e poi donata dal regime.

Era bellina Piazza Italia, ma poi l'hanno aggiustata.
Perchè, ed è la cosa davvero pazzesca, P**** R****, condannato per falso in atto pubblico e agli arresti domiciliari da un anno, ha le chiavi della città da due.
Il sindaco ha ideato, votato e approvato una delibera del consiglio comunale in suo favore.
Quel tizio ha le chiavi della città e gli abitanti se ne vergognano.

Tredicimila anime alle porte dell'Aspromonte.
Il sindaco è stato eletto con una maggioranza trasversale di destra, sinistra, centro, centro destra, estrema sinistra, fascisti e giolittiani trasmigrati dal Partito d'Azione,
da fare invidia a Bettino Craxi e Silvio Berlusconi.
Avevano commissariato il comune ma la giunta ha deciso che Taurianova non poteva non avere il suo duce.
Hanno fatto un'altra maggioranza, nessun progetto e in un anno ecco una multigiunta in Villa Giulia (al municipio).
I vigili urbani sono centinaia e tutti parenti dei consiglieri comunali. E una sera a rompere i coglioni col parcheggio c'è il cugino del sindaco, una sera a farti il verbale che tantopoiselavedeilsindacononpreoccpuartilofacciamosoloperfarvederechelavoriamo c'è il fratello del capogruppo della maggioranza, delle sere a sprangare il corso c'è il figlio dell'impiegato all'anagrafe, delle sere F***********, la figlia dell'assessore, una giovane guercia che è bellina, ma in paese fa la santa e fuori si dà da fare parecchio.

Ricordate la gingomma di Padre Pio al mare? Probabilmente no, ma non importa.
Qualche anno fa non ne parlarono neanche i giornali, tanta era artificiosa e grossolana la costruzione ad arte fatta per abbindolare la gente per far passare per buona l'ipotesi del miracolo.
Ebbene, in un impeto di ribellione per tanta imbecillità
in quei giorni anche l'aquila di Piazza Italia cominciò a lacrimare.

Ne parlò persino Liu a Vurpi: "Malanova mi hannu sti cazzi i figghioli non hannu mancu rispettu pé morti.
E tempi mei a st'ura m'avianu scippatu i mani!".

(scusa max....te vogghio proprio proprio bbene)