As câmaras da memória

Diario di un(o che continua a confermarsi un) antieroe
Vortici di pensieri disordinati: un italiano che ha anche vissuto a Lisbona, ma non per fare l'er*smus
"La vita per te é solo un pretesto per scrivere a ruota libera" (simon tanner aka humpty dumpty)
"Io lavoro, eri tu quello che faceva cazzate!" (Franca)

giovedì, maggio 11, 2006

..sere di maggio...


C'è qualcosa, o qualcuno, che mi pone in bilico. Che mi mette ansia, che mi fa paura, che mi destabilizza.
Io so cosa, chi è. E non è mica la tizia che mi ha chiamato stasera.
Però ho paura di ammetterlo a me stesso.

Anyway...
Riporto ciò che ho scritto su Ice*pink:
Ieri dopo 135 fatture registrate e il funereo annuncio che non potrò essere regolarizzato se non da qui a un anno, sono tornato a casa con Universal Audio, perchè Verdiana ha una voce allucinante, e fa musica tipo Alog o God is an Astronaut, insomma post con mac e synt, e mi sono innamorato della sua voce, e vorrei che cantasse tipo quella dei l'altra o appunto Emma Pollok in 'The city consumes us'.

E insomma, ascoltavo Universal Audio e pensavo che sono passati più di due anni e ancora non ho trovato un album di pari livello in questo periodo, ma sopratutto pensavo che bene o male nel 2005 con la musica mi sono divertito parecchio che tanta bella roba è uscita, e invece quest'anno...

Pensavo questo, e mi ritrovo tornando a casa negli upload un album che mi ha inviato bit (uno dei 40 bros... Una persona staordinaria, cui devo moltissimo): Amber Smith.
Ungheresi, che passano da bassi joy division, a chitarre ed effetti cure (paurissima), ma con batteria meno essenziale, a schitarrate rockeggianti '90 a pezzi brit a ballad con archi o senza che sembra pop postgrunge fino a cose post pesantissime come la fine di White...
Gente che ha il nome di una pornostar americana. Cioè, da materializzazione del mio immaginario adolescenziale.
Assolutamente meravigliosi, geniali. Una summa musicale straordinaria.

Qualcuno dirà che sono la copia della copia della copia, ma chissenefrega.
Sperare non fa mai male, insomma. Il 2006 sarà sottotono, ma offrendomi questo disco, comincia ad assumere un po' di senso.

E poi il nuovo di Venus in Flames, dal Belgio con rinnovato vigore pop.
Quello di Cinthya's gone che sbancò le classifiche del Royaume Belgique.
Geniale e bengibbardiano.

Si vive, si sopravvive.
Si sogna.
Si spera.