As câmaras da memória

Diario di un(o che continua a confermarsi un) antieroe
Vortici di pensieri disordinati: un italiano che ha anche vissuto a Lisbona, ma non per fare l'er*smus
"La vita per te é solo un pretesto per scrivere a ruota libera" (simon tanner aka humpty dumpty)
"Io lavoro, eri tu quello che faceva cazzate!" (Franca)

sabato, aprile 29, 2006

We have got to take cover, brother.


Afterhours, urlava quel ragazzino, lo stesso che un tempo guardava i cartoni animati di
Belle & Sebastian in televisione. Mancava ancora molto tempo perchè i
Cure potessero influenzare e cambiare la sua storia, molto più dei
Delgados, che comunque in eventi, situazioni... hanno detto tanto. Più degli
Estra, che pure stavano nella sua vita e influenzavano il susseguirsi delle cose, "altro che
Franz Ferdinand", pensò, che sono durati lo spazio di un giorno, come la ragazza alle medie, come una canzone dei
Giardini di Mirò: la ricorderà, forse sarà l'ultima cosa che gli verrà in testa, ma casualmente... Potrà segnarne la vita in quanto bivio, ma non se ne renderà conto fino in fondo, della sua importanza... Inconsapevolmente... Eppure meno infame degli
Hood, prodotto Sub Pop, amata solo per il suo passato, una puttana ad ore, una copia come gli
Interpol per i
Joy Division.
Karma, cantava nei suoi 14 anni, incurante del futuro, di quanto l'avrebbe rimpianto su We have got to take cover, brother, quel verso, che non sarebbe mai valso, però, una canzone struggente dei
Litfiba, che gli insegnarono ad amare la musica oltre tutto, sopra sé stesso, sopra tutto ciò che veniva. Ad essere incurante del male intorno, della civiltà 'cattiva', della solitudine, delle ore e giorni ed anni di silenzio ad aspettare lei, triste e malinconica come un album dei
Mogwai, eppure aggressiva quanto una schitarrata
Nirvana. Sogni, sogni grandi come un concerto degli
Offlaga disco pax in due, con quell'amico di cui sopra, come sentire i
Pixies in una discoteca Portoghese e rimanere senza parole di fronte a tanta bellezza, nemmeno fossero i
Queen nell'86 a Wembley.
Repetto lo è sempre stato, nella sua immagine allo specchio, nel suo ascoltare i
Soundgarden quando non erano nessuno eppure lui era là. Per raccontarlo ai nipoti? E ce ne saranno? No, e nella solitudine di pomeriggi Oasis, vengono in mente medievalismi Cocteau
Twins (licenza poetica, va bene?), o nomi come
Wham. Periodi così, all'inseguimento di un tramonto iberico ritrovato nella sua casa, in quel Portogallo
Xutos e Pontapés, vite vissute, anime passate.
Yann Tiersen e uno struggimento infinito.
Zu, mi rispose.
Quel sole, alla fine della strada.
Sei tu.

2 Comments:

  • At 30 aprile, 2006 02:51, Anonymous Anonimo said…

    NON CI POSSO CREDERE!!!
    FINALMENTE POSSO DIRE DI CONOSCERE E AMARE UNO DEI GRUPPI MUSICALI DEI QUALI PARLI...I PIXIES, SOPRATUTTO QUESTA CANZONE QUA:

    Where is my mind:.

    Ooooooh - stop

    With your feet in the air and your head on the ground
    Try this trick and spin it, yeah
    Your head will collapse
    But there's nothing in it
    And you'll ask yourself

    Where is my mind (3x)

    Way out in the water
    See it swimmin'

    I was swimmin' in the Carribean
    Animals were hiding behind the rock
    Except the little fish
    But they told me, he swears
    Tryin' to talk to me to me to me

    Where is my mind (3x)

    Way out in the water
    See it swimmin' ?

    With your feet in the air and your head on the ground
    Try this trick and spin it, yeah
    Your head will collapse
    If there's nothing in it
    And you'll ask yourself

    Where is my mind (3x)

    Ooooh
    With your feet in the air and your head on the ground
    Ooooh
    Try this trick and spin it, yeah
    Ooooh
    Ooooh



    MAAAAAAAARCOOOOOOOO ;-)

     
  • At 01 maggio, 2006 02:37, Blogger Il_Marchese said…

    Ma Maaaaaaaaaaaarco...
    E' sputtanatissima!
    :P

     

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