This time tomorrow
A Lisbona sembra stare a fine marzo, la benzina tocca prezzi record, i film del 2005 sono in bianco e nero e suona live Lloyd Cole.
Io sbaglio strada 8 volte 8 in pochi minuti e mi ritrovo a dover scegliere tra Scout Niblett, una tipa della quale il sottoscritto parlava nel 2004 e che da quando è amica di Sufjan Stevens pare sia diventata la nuova indiestella dell’indie al femminile (figuriamoci, non c’ha manco la frangia) e il vecchio Lloyd, e anziché attraversare un ponte mi reco al piu’ comodo Bairro, allo Zé De Bois, quel locale con le finestre che dánno sulla strada dove ho visto Mi & L’Au.
E in un giorno in cui sbagli strada otto volte non è il caso di avere a che fare ancora con bivi.
Scout andava con una parrucca bionda ai tempi di Sweet Heart Fever (un album maiuscolo che tra l’altro scoprii con ritardo), adesso compare nel suo bruno naturale trasandata e mezza ubriaca.
Le prime due canzoni non erano andate male, anzi, poi pero’ all’attacco della terza si lancia in un urlo belluino e si ritira dalle scene per sempre in un gesto eroico dalla portata epocale.
Dieci minuti dopo, pero', se ne pente, torna strafatta di coca ed inizia a ridere istericamente al microfono e a chidere “Any request?” in continuazione dando vita ad un lento stillicidio nostro e suo.
Emma Scout, ben oltre la trentina da un po’, mantiene la sua voce roca e straziante, cupa e bambinesca, plagiando stili da zia Polly Jane e arriscandosi in Bjorkismi di quando Bjork era udibile, mandando strilli su chitarra cruda da Curtney e suonando molto post-grunge tipo Cat Power.
Essenziale, solista con la sua chitarrona e rarissimamente accompagnata da qualche quattro tempi di un batterista altissimo di supporto, e con il fonico che in un impeto di dilettantismo sbraca completamente i suoni, musicalmente tende al peggio quando si arrisca in terreni Sonic Youth; le dissonanze melodiche vengono male perché eccessivamente forzate.
Piu’ efficace quando si mostra fedele ai Pixies o alle nuove indiemode, ha comunque un’orecchio straordinario, se in condizioni veramente penose si mette alla batteria e suona e canta un pezzo del nuovo o quando sussurra Drink to Me, un testo disperato nel quale la piccola Scout ci implora di prendere sul serio le sue paure.
Kiss non la suona, dice di essere giù di voce.
A me Scout non è mai dispiaciuta, mi dico soddisfatto, ma un po’ d’amaro in bocca m’è rimasto.
Perché zio lloyd merita rispetto.
Come merita rispetto Les amants reguliers di Philippe Garrel, film b/n del 2005, e la sequenza cinematograficamente piu’ bella dell’ultimo lustro dal punto di vista estetico.
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