As câmaras da memória

Diario di un(o che continua a confermarsi un) antieroe
Vortici di pensieri disordinati: un italiano che ha anche vissuto a Lisbona, ma non per fare l'er*smus
"La vita per te é solo un pretesto per scrivere a ruota libera" (simon tanner aka humpty dumpty)
"Io lavoro, eri tu quello che faceva cazzate!" (Franca)

sabato, settembre 06, 2008

A bocca aperta

Mai decisione fu piu' azzeccata del prendere le ferie a settembre: estate piu' fresca, mare incantevole, confusione pari a zero. Superfluo dire che mi trovo in Calabria, visto che la scelta dell'emigrazione ti costringe a dimenticare viaggi e mete inedite; Lisboa - Taurianova - Lisboa, e tanti saluti al sogno tedesco.
Tra l'altro, per chi viene apostrofato senza troppi complimenti vecchietto da ragazzini che giocano a pallone per strada, direi che la decisione si rivela piu' che adatta.

Tralascio per sfinimento le critiche sperticate all'italietta che ancora una volta devo sorbirmi (l'italietta, mica le critiche), tanto, la decisione di tornare da queste parti il piu' tardi possibile sembra perfettamente applicabile, e auspicabile, e la mia marcia indietro personale si rafforza in una passione sempre piu' forte per la DDR.



Un desiderio fortissimo di possedere una Trabant mi sconvolge di continuo, passo giorni e notti a bramare su questo sito e se vincessi la lotteria distribuirei internazionalmente il documentario che questo simpatico signore ha realizzato. Anche perché se a Venezia passa per l'80% cinema italiano, non vedo come un inglese fissato con la DDR non debba finire a reti unificate in tutto il globo terracqueo.

I Death Cab For Cutie hanno vinto l'MTV music awards con il video di I Will Possess Your Heart.
Personalmente, non ci vedo nulla di straordinario nel corto, anzi, preferisco l'ultimo di cremonini, giuro; i primi due album major a me sono piaciuti, e, per quanto mi riguarda, come ho già avuto modo di far notare, Narrow Stairs è sottotono, ma di certo non ammiccante al music business.
Non nascondo pero' che la notizia mi preoccupa; e non ho proprio voglia di scendere dal carro di Benjamin Gibbard, per quanto il tanfo del danaro cominci a risultare leggermente fastidioso.

Di straordinario, ed in tempi nei quali la sola voce di Vincenzo Mollica mi provoca un'orticaria irresistibile sono obbligato ad aggiungere un altro aggettivo, ho ascoltato senza dubbio alcuno il nuovo album dei Klimt 1918, Just in case we’ll never meet again - Soundtrack For The Cassette Generation (e solo per il sottotitolo...), gente che si definisce post death metal, che quindi non dovrebbe avere nulla a che fare con me, ma che mischiando appunto il metal con arie Cure e Joy Division (dopo Undressed Momento c'è chi ha scomodato in modo del tutto sconveniente gli U2) hanno un'originalità che definire sublime sarebbe poco.
Meno oscuro dei lavori precedenti, piu' pop forse, certo maturo, decadente, epico e maestoso.
Da primi cinque dell'anno, questo musicalmente indimenticabile 2008.

Fecho em português, mais por mim que para os meus esporádicos leitores, para relembrar-me que Portugal acolheu-me como um filho e que nunca mais vou troca-lo com alguma outra coisa na vida, mas a minha terra sempre ficará mais bonita...
Em qualquer maneira, sempre escolherei tugalandia porque compensa com o facto que quando lá estou não estou mais obrigado a aturar os gajos da minha malta histórica, que tornam-se sempre piores.
Porra, em vez de ir para a frente aqui anda-se a tentar retroceder sempre mais; casamentos chungas - com noivas que nunca conheci a queixar-se de pessoal que coheço há 20 anos ou de prendas de 40€ - pouco, que vergonha, conversas que nem em cascais (olha o vosso amigo é boiola; não faz mal, está cheio de pasta - história verdadeira), guerras para saber quem é que falhou o primeiro quando o que vale seria esquecer, e ainda pior o delirio dos 16 anos sempre mais poderoso.
Além do marido da minha ex que disse que não vai pedir um emprestimo ao banco para comprar uma casa porque os bancos acabam para ir em falência - história real, toda a gente, mesmo toda, imprime discos como se fosse beber um copo de agua.
Qual talento? Qual amor? Qual dedicação?
Toda a gente toca, toda a gente é artista. Que gasto, caraça.
Pelos ouvidos, pela essência da musica, sobretudo pela minha paciência.
E ainda querem que eu julgue!

Queridos portugueses, quando eu voltar não quero ouvir discursos de atraso.
Como já fartei-me de dizer, falta o confronto.
Como já disse há pouco, a mim falta a paciência.
Lisboa, estou de volta, e é já, pelo menos com o pensamento.
Esperando que alguem para aqui fique comido para um grande buraco preto...