Venticinque anni
Da ubriaco.
Venticinque anni di illusioni, speranze, sogni.
Adesso una parentesi del vivere presente viene chiusa: allora guardo a ciò che è stato. Musicalmente così tanto, e poi ho avuto baci e carezze, esperienze incomunicabili, dolori lancinanti, cambiamenti profondi. Soddisfazioni, delusioni, emozioni.
Laurea, amici, anche questa sera. Scelti.
Chi chiama, chi no. Infanzie perdute, sorrisi mai avuti, altri ricevuti, senza un perché. Senza sapere chi voleva dartene e chi no.
L'Aquila, il grembiule, le elementari. La scuola, allora, quel cielo sempre così blu. Auto, giorni scarni tutti uguali, fumavo venti sigarette, Vibo, Reggio, Reggina, Messina, Viola.
Un post non è niente. Un post non è ciò che è stato, ciò che significativamente si chiude proprio adesso e inizia domani.
Un post non sono 300 amici e pochi fratelli. Non è un messaggino.
Non è un pomeriggio sul cemento davanti casa una partita di pallone a 12 anni.
Non è lo scudetto, l'unico, non è la serie A da raccontare ai nipoti. Non è il gioco da tavolo, non è la vacanza a Tropea e la prima da solo, non è e non saranno mai 25 anni.
Ma la mia età è qui. Così, profonda, riflessa, difficile.
Meravigliosa.
Brindo a me.
A me.
A nessun altro.
Venticinque anni di illusioni, speranze, sogni.
Adesso una parentesi del vivere presente viene chiusa: allora guardo a ciò che è stato. Musicalmente così tanto, e poi ho avuto baci e carezze, esperienze incomunicabili, dolori lancinanti, cambiamenti profondi. Soddisfazioni, delusioni, emozioni.
Laurea, amici, anche questa sera. Scelti.
Chi chiama, chi no. Infanzie perdute, sorrisi mai avuti, altri ricevuti, senza un perché. Senza sapere chi voleva dartene e chi no.
L'Aquila, il grembiule, le elementari. La scuola, allora, quel cielo sempre così blu. Auto, giorni scarni tutti uguali, fumavo venti sigarette, Vibo, Reggio, Reggina, Messina, Viola.
Un post non è niente. Un post non è ciò che è stato, ciò che significativamente si chiude proprio adesso e inizia domani.
Un post non sono 300 amici e pochi fratelli. Non è un messaggino.
Non è un pomeriggio sul cemento davanti casa una partita di pallone a 12 anni.
Non è lo scudetto, l'unico, non è la serie A da raccontare ai nipoti. Non è il gioco da tavolo, non è la vacanza a Tropea e la prima da solo, non è e non saranno mai 25 anni.
Ma la mia età è qui. Così, profonda, riflessa, difficile.
Meravigliosa.
Brindo a me.
A me.
A nessun altro.
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