As câmaras da memória

Diario di un(o che continua a confermarsi un) antieroe
Vortici di pensieri disordinati: un italiano che ha anche vissuto a Lisbona, ma non per fare l'er*smus
"La vita per te é solo un pretesto per scrivere a ruota libera" (simon tanner aka humpty dumpty)
"Io lavoro, eri tu quello che faceva cazzate!" (Franca)

venerdì, maggio 12, 2006

Shadowlands


Shadowlands, il nuovo di venus in Flames, è una delle cose più belle che abbia ascoltato negli ultimi anni.
Un pop perfetto, da Easy Way Out, canzone che svetta sopra ogni altra, a Clouds of Smoke.
Ricorda Gibbard in molti frangenti, e anche se in Shine (unica caduta di stile) cita fin troppo radiohead-coldplay e similia, il lavoro in sè risulta raffinatissimo e delicato. Eccezionale, se si pensa che l'album precedente, 'notes of tenderness', del 2003, non era altro che una cascata di inutili riempitivi al masterpiece "Cynthia's gone".
L'ho seguito fin dall'inizio, questo ragazzo, un talento cristallino che presto lo porterà a vette inusitate e insperate.

Non posso non rivolgere un pensiero alla caduta degli dei.
Anni e anni di soprusi, di ingiurie, di infamità e paroloni stanno materializzando quello che sempre avevo sospettato. Io, e milioni di italiani come me.
Oh, non era certo possibile che la mia cieca passione calcistica potesse annebbiarmi fino a questo punto: le partite erano truccate, era evidente, una bassezza vergognosa, quelli erano in malafede e fessi noi a non ribellarci.
Bello che fino a poco tempo fa (dopo caglairi-juve, una vergogna) dicevo: 'la sudditanza psicologica finirà solo quando i tifosi uccideranno legittimamente un arbitro'.
E loro, negatori dell'evidenza fino in fondo, rendendosi ridicoli anche di fronte alla propria coscienza, continuano a negare.
Tanto, ormai la dignità è persa.
Perchè difendere la Juve, adesso, rivendicare titoli, adesso, è solo da babbei senza dignità.
Levatele gli scudetti, alla signora del mio cazzo. I miei sogni di bambino venduti all'altare della nefandezza, la purezza di un gioco un pallone e undici in mutande, del perdere (fino a stasera a calcetto) col sorriso sulle labbra, sporcato, violentato da questi porci.
Perchè la cosa poteva andare avanti, ma non si sono accontentati. Sono arrivati all'assurdo, al non più concepibile.
Tranquilli, 'sto scandalo è venuto fuori solo perchè c'é qualc'altro malintenzionato che si vuole ribellare al potere per prenderlo lui stesso.
Se finora non ho abbandonato il calcio, è stato solo per un mio senso di giustizia personale.
E allora abbatteteli, distruggeteli senza pietà.
Quando la mia sete sarà placata, perchè non mi basta ridere in faccia agli juventini a testa bassa, potrò dire addio.
Ma fino ad allora...