Lillospierre
Ho visto il primo derby col Cosenza
nel 1994
Il calcio italiano era come l'universo: in espansione
Il vicino di posto, sballatissimo, mi chiese di Davide Dionigi
Gli risposi che l'arbitro aveva ragione
e che simulazione o no
il rigore era stata una cosa giusta.
Il vicino di posto non ritenne di fare altre domande.
Ma abbiamo anche altri ricordi di quella grande casacca amaranto Iacopino
-Il portiere da trecentomila papere Belardi
-Rubens Pasino alla Juventus
-Le vittorie cadette di Nevio Scala
in nome del reazionarismo catenacciaro
-Gustavo Reggi che trafigge Toldo
-Ciccio Graziani coi capelli
-Il nemico Ciccio Marino, passato dalla Reggina direttamente al Messina alla faccia del Commando Ultrà
-Lo sponsor del caffè usuraio porco e lo spareggio con la Cremonese senza ritorno
-Massimo Marazzina che non capivamo perchè
quando giocava da noi era una pippa
e col Chievo stava in nazionale
-Jorge Vargas a Tropea conciato come un travestito brasiliano
-Colomba
-Il primo bengala
-Aloisi, un legnoso difensore centrale alle altre squadre noto come il bradipo che Guerini adattava sulla fascia con nostro sommo sbigottimento
-Pinciarelli come Maradona contro la Fidelis Andria
-Gli ospiti della Cavese, qualcuno sa perché
-Una scritta degli ultras della Peloro dopo la sconfitta in casa nello spareggio col Verona in serie A
Diceva: "grazie Cossato, uno di noi"
-e poi i nostri meravigliosi idoli della curva
Davide Possanzini
Paolo Ziliani
Mauro Briano
Simone Giacchetta
Massimo Mariotto
David Di Michele
Sandro Merlo tra i pali
e il grande centravanti della promozione, non più in attività, al quale ci si rivolgeva dicendo 'Articu, si cchiu bruttu da Multipla'!
E infine il capitano cariatese che al fantacalcio valeva un credito
e per Lillo Foti
quindici miliardi di vecchie lire.
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