As câmaras da memória

Diario di un(o che continua a confermarsi un) antieroe
Vortici di pensieri disordinati: un italiano che ha anche vissuto a Lisbona, ma non per fare l'er*smus
"La vita per te é solo un pretesto per scrivere a ruota libera" (simon tanner aka humpty dumpty)
"Io lavoro, eri tu quello che faceva cazzate!" (Franca)

martedì, novembre 29, 2005

Tra un Til e l'altro.


Certo che ne accadono di cose assurde.
Proprio mentre sono sul piede di partenza, mi arrivano offerte di stages, master, contratti di formazione...
L'ultima risale ad oggi: 'Dopo la fase di formazione, infatti, i partecipanti dovranno cimentarsi con la realizzazione di un business plan per lo start up di una impresa Hi-Tech'.
Eh?
La prossima volta coi sottotitoli, grazie.

Mi chiedo fino a che punto la sovraesposizione di certi argomenti possa divenire letale e controproducente a livello sociale.
Non è un argomento nuovo, Eco ha scritto bibliografie in merito, ma non capisco fino a dove arrivi l'idiozia dei media e dove inizi l'idiozia dei fruitori. Certo, a parlare pure io di casi di emulazione in modo specifico, ci finisco dentro alla grande e dunque evito.
Quello che noto è un vero e proprio sdoppiamento del punto di vista: la tele ci marcisce sopra, gli idioti emulano. Comunque vada non c'è da stare allegri.
Mi sento di criticare direttamente solo l'esposizione mediatica del caso Zoro. Al di là delle mie passioni calcistiche, l'evento è pernicioso, ma io ho visto gente che va in missione in Mozambico urlare 'negro di m*' dalla curva. Perché s'è fatta trascinare.
Lo stadio è un ambito a parte. I cretini vanno isolati. La colpa è dei capi-ultrà (finanziati dai capi-società). Che veicolano comportamenti errati.
Pompare questi casi però fa ancora più male.
Potevi continuare a giocare, Zoro, senza gesti eclatanti. Ché l'indifferenza è la miglior cura.

Via enver, ecco un bel test sulla cultura social-tascabile.
Sono appaiato a Daniele, il chitarrista.
Che satisfaction.

(a proposito, qua: il video. Bellissimo, genii)