As câmaras da memória

Diario di un(o che continua a confermarsi un) antieroe
Vortici di pensieri disordinati: un italiano che ha anche vissuto a Lisbona, ma non per fare l'er*smus
"La vita per te é solo un pretesto per scrivere a ruota libera" (simon tanner aka humpty dumpty)
"Io lavoro, eri tu quello che faceva cazzate!" (Franca)

domenica, ottobre 09, 2005

La morbosità, la morbosità delle cose che ami


La morbosità di tutto ciò che mi circonda spesso mi attanaglia e mi soffoca. Sarà forse una mia inclinazione naturale, o una questione di bioritimi, o un destino malvagio che mi perseguita.
E' morboso il mio rapporto con qualsiasi persona abbia mai conosciuto, è morbosa mia madre, è morboso il mio amore per la musica o il calcio o le droghe o il pc o...
Fino ad arrivare al punto che uno sguardo scambiato con una tipa ubriaca in un pub semideserto mi mette addosso l'ansia e l'incapacità di dormirci sopra o di dimenticare.
E poi magari chiudo nel dimenticatoio cose ben più importanti.
Come il 'buffuneddhu' con il quale un fossile invertebrato questa sera mi ha etichettato.
Frammenti, banali, d'una esistenza ormai sempre più banale.
Deserti di emozioni. Dimenticate.
E' forse questa paura del vivere intenso che mi porta alla morbosità. Non sperdere nemmeno quel minimo che ormai m'è rimasto del riuscire a sentire forza, energia, sentimento.
Poco coraggio, o mi sono dimenticato il 'come si fa'.
ecco perchè cerco di continuo confronti, certezze.
Mi rivedo davvero di nuovo a 16 anni, ma con la differenza che allora qualsiasi decisione aveva il fascino e l'attrattiva del rischio, del salto nel buio. Ora è tutto così scontato.
Che tedio.

Il nuovo dei depeche mode è bellissimo.
E' un ritorno a venti anni fa.
E' quasi un violator.

Per non dire di Pasolini dei Diva.
O della bellissima copertina del nuovo bau.

Il mio gruppo preferito, adesso, però, sono i K's Choice.