As câmaras da memória

Diario di un(o che continua a confermarsi un) antieroe
Vortici di pensieri disordinati: un italiano che ha anche vissuto a Lisbona, ma non per fare l'er*smus
"La vita per te é solo un pretesto per scrivere a ruota libera" (simon tanner aka humpty dumpty)
"Io lavoro, eri tu quello che faceva cazzate!" (Franca)

domenica, luglio 29, 2007

A mai più

I bigotti, tutti uguali.
Nel baratro, e sempre peggio.
Non voglio piú che saperne, dell'Italia. La gente non si indigna piú.
Vi guardo da qui e penso che un tempo quel campo era mio
E mi SPIEGO perché un giorno ho detto addío.

3 Comments:

  • At 30 luglio, 2007 01:33, Anonymous Anonimo said…

    caro amico mio, stavo aspettando lo sbocco del blogger, ma se questo è il risultato... credo proprio di averci azzeccato riguardo l'età senile... mi sa che ti sei dimenticato delle interminabili discussioni da ubriachi davanti l'ennesima birra, le figuracce o tutte le cazzate che abbiamo combinato ( e ce ne sono tante in questi ultimi anni,si può dire una al giorno da quando ci conosciamo)!
    anche se stai bene dove sei adesso,non rinnegare mai il passato! perchè tutto quello che è stato....io lo rivirei, mi manchi amico mio...

     
  • At 30 luglio, 2007 16:18, Anonymous Anonimo said…

    Caro Antonio,
    mi associo al commento lasciato da aninimo. Ci manchiiiii... quando cavolo torni? Fatti sentire almeno... l'estate non è più la stessa senza te... aiuto...Un forte abbraccio Lucia

     
  • At 30 luglio, 2007 22:16, Blogger Il_Marchese said…

    L'anonimo è nipihunter che deve vedere di firmarsi :P

    Non dimentico le birre, non dimentico le vidute, non dimentico gli anni insieme e i discorsi stupidi e contorti. Ma lo sapete che a me è sempre piaciuto sognare, e stavolta che un sogno l'ho realizzato, non posso che vivermelo fino in fondo, portandomi dentro ciò che sono (ne da testimonianza il mio screensaver al lavoro che raffigura la via virgilio vista da casa mia: un qualcosa di ineluttabile che ho visto per decenni) nel mio comunque divenire, in locali che ho sempre sognato, in una città meravigliosa, facendo le solite vidute in una lingua che amo, producendo le stesse idee contorte di sempre.
    Lo rivivrei anch'io, come rivivrei questi momenti. E a Natale ci sarà il tempo per essere i tamarri che siamo sempre stati, seppur per poco, sarà sempre ciò che di più vero, viscerale, umano e personale abbia avuto.
    Salutatemi i lidi di Reggio, e sopratutto mbricatevi almeno una volta a SOVERATO in nome mio.
    Questo dovete promettervelo.


    Vi ho dato un post nel post, in ogni caso.
    Un abbraccio fortissimo.

     

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