Poi, ecco settembre
La cameriera del Loucos e Sonhadores tiene fede di necessità al nome del locale.
La ragazza, una brunetta un po' pienotta dalle evidenti tendenze gay, non dice mai grazie, non dice mai prego e non fa altro che proporti i suoi modi bruschi e screanzati.
Se le chiedi una birra, te lo chiede due volte che non ha capito.
Se le chiedi che ne pensa dell'estate prolungata, ti dice che non è tenuta a rispondere.
Se le chiedi il conto, ti invita a parlare portoghese.
Nei suoi occhi brilla una luce orgasmica quando coglie la sopresa dei tuoi nel vederla cosí selvaggiamente fuori di testa.
Una grande attrice. Una che guarda alla luna con disprezzo.
Una donna che sostiene che dopo aver visto ladri di biciclette è sicura che De Sica sia il miglior regista italiano all time, anche se allo stesso tempo ammette di aver visto nella sua vita solo ladri di biciclette, di film italiani.
In sostanza è decisamente parte dell'arredamento del locale, posto nel quale le trovate geniali si perdono, ma mi ricorda in maniera spaventosa una mia cara amica dei tempi delle superiori.
Sono sicuro che fuori da lá dentro sia una ragazza d'oro, sia simpatica, sia una maniaca semi-depressa pronta a sparare la sua in ogni occasione.
Presuntuosa, arrogante e selvaggia.
Il nome tipico da portoghese do interior, invece, stride decisamente con le pose di ******a.
******a è adorabile con la sua frangia perfettina; coi suoi nei sulle guancie, con il suo corpicino piccolo e proporzionato. L'aria da brunetta fuori moda, la tipa che la sa lunga, quella delle manifestazioni del liceo, forse, ma quella un po' piu' carina che per aumentare il livello di carisma non ci pensava due volte a mostrarti le tette.
Una che parla di musica e che è stata a tutti i concerti, eppure che si mantiene semplice e lucida, presente nella conversazione, pronta ad imparare e a condividere con te opinioni e conoscenze. Innamorata di Milano e del sentito dire; con la valigia in mano.
Decisamente interessante, già abbastanza idolatrata e posta su un piedistallo da parte mia, per accettare che in fondo è una triste; una ragazza sola che annega al sabato sera nelle frustrazioni di quello che voleva, che ha avuto e non le è piaciuto.
Quando guarda, il disprezzo di ******a ha un altro sapore; è un disprezzo per se stessa, in fondo, eppure lo nasconde così, cercando di mantenere la dignitá finché si puo', e quando non si puo' piú, ebbene, guardate pure la sua pochezza. Lei è fatta cosí, e a volte proprio non si riesce a mascherare ció che si ha dentro. E non ha senso vergognarsene.
******a si sente un'occasione persa.
E forse lo è stata.
L'album della Pollock è uscito ufficialmente, e altrettanto ufficialmente posso dire che è bellissimo.
Ma oggi non approfondisco: questa sera ha il sapore di una birra amara all'Incognito.
4 Comments:
At 16 settembre, 2007 10:13, pappagheno said…
Loucos e Sonhadores....
alla fine ci si passa sempre di lì, di notte, a Lisboa. a me ricorda il bar dove da ragazzo ti trovi con gli amici prima di uscire al pomeriggio con lo scooter. c'è sempre una faccia conosciuta, c'è sempre un ubriaco che attacca bottone, c'è sempre un imperial che t'aspetta.
At 16 settembre, 2007 16:34, Il_Marchese said…
Sí, come pure è un locale nel quale nascono milioni di idee e proposte e sogni e tentativi di alternativizzarsi destinati assolutamente a non realizzarsi mai. Un grande posto, senza dubbio.
At 17 settembre, 2007 18:38, Anonimo said…
sei un poeta, caro amico...
te l'ho mai detto che potresti scrivere romanzi??
Un abbraccio
...e non ho avuto il tempo...
At 17 settembre, 2007 20:20, Il_Marchese said…
Beh, più che altro sono loro che sembrano uscite da un romanzo.
Lo sento nel mio seme, il seme nero e lento.
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