As câmaras da memória

Diario di un(o che continua a confermarsi un) antieroe
Vortici di pensieri disordinati: un italiano che ha anche vissuto a Lisbona, ma non per fare l'er*smus
"La vita per te é solo un pretesto per scrivere a ruota libera" (simon tanner aka humpty dumpty)
"Io lavoro, eri tu quello che faceva cazzate!" (Franca)

lunedì, settembre 05, 2005

La rivoluzione tascabile


No, non è il titolo stropiato dell'Offlaga album.
E' il nuovo dei dEUS, sul quale mi sono già ampiamente espresso, e che mi ha totalmente conquistato.
Sono stato a Palermo per andare a vederli, sabato. Più di 700 km, ma ne è valsa parecchio la pena, da rifare senza titubanze.

Palermo è molto bella, questa volta ho avuto un po' di tempo per visitarla.
L'unica cosa che non ho capito sono state le foto di LaChapelle attaccate ovunque nel quartiere ove s'è tenuto il concerto. Donne nude su donne nude: lungi da me discorsi moralistici o bigotti, ma in una zona come la Kalsa che è antica e dotata di un fascino unico mi sembra stonino.
Esilarante la guerra nata tra un condominio di via Alloro e la giunta comunale: in pratica gli abitanti del Palazzo si sono visti imbastire una mostra nel proprio stabile; fin qui niente di male, apparentemente, ma il problema si pone nel momento in cui han fatto una specie di ristorante nella zona in comunione forzosa.
Foto meravigliose di pubblica accusa stampata su lenzuoli enormi.
Per la cronaca, la mostra è inutile e bruttissima.
Miriadi di darkettoni in una piazza del centro.
Un paradiso di tenebra.

Arrivo al concerto molto presto, non c'è nessuno. Devo dire che la location non è niente di eccezionale; ok, la zona è molto caratteristica e successivamente sarà riempita da migliaia di persone, ma un piccolo palco di fronte a un prato mi sembra troppo poco: io stesso nella mia ridicola pseudo carriera di pseudo musicista ho avuto di meglio.

I dEUS sono sul palco, stanno facendo il sound check. Pazzi come me li immaginavo. Fanno if you don't get what you want e W.C.S., con mio sommo sbigottimento basso campionato.
Poi si fermano un po' a parlare. Credo che in questo momento in Piazza Magione ci sia soltanto io a conoscerli.
Per quanto mi riguarda, è meraviglioso, potete intuirlo. Enormi pipponi sulla scena indipendente belga.
Parlo un po' dei Soulwax con Stéphane Misseghers, il batterista ex della band, poi chiedo notizie sui K's Choice e sulla Sacrés Belges.
Ah, come vorrei esser nato in Belgio!
Mi trattengo un po' di più col cantante-chitarrista Mitsoobishi Jacson (nome d'arte, in raltà è Mauro Pawlowski, chiamato da qualcuno 'idolo dei giovani alternativi fiamminghi', ex Evil Superstars), mi dice che l'uscita del disco sarà ritardata, e in serata non lo venderanno.

Prima dei dEUS si esibisce un gruppo di tre svedesone, belle come un raggio di sole. Siamo in prima fila e facciamo parecchie foto.
Però una lagna devastante.
Si chiamano Midaircondo, han suonato pure al sonar a Barcellona. Voci notevoli (modulate à la ultima Bjork, quindi bleah!) ma noise portato all'estrema potenza. C'è una con il sax e tutt'e tre armeggiano con un mac.
Insopportabili.
Però meravigliose.
Più tardi vi dò il link dell'album di foto.

Meno male che si levano presto dalle scatole, e i dEUS salgono sul palco alle 23 circa (tra le Miportiilconto e i belgi mettono su le prime tracce di Three Imaginary Boys).
Pazzi. Totali.
Si vede che all'inizio sono un po' freddini, è da tanto che non si esibiscono live, e iniziare dopo 4 anni un tour credo sia comunque difficile.
Tom Barman è sempre un frontman eccezionale, si muove, balla, urla, cantilena, schitarra.
Dice in italiano stentato: "Bonasera, è il primo concerto dei dEUS del 2005"
Partono con what we talk about, mi sembra, dopo due accordi sbagliano e fa "questo è il primo ERRORIO del tour del 2005"
Riprendono e dice "ecco il secondo concerto dei dEUS del 2005"!

All'inizio sono freddini, dunque: la band è rinnovata e credo sia fisiologica l'assenza di totale intesa sul palco.
Poi però cominciano a darci dentro: Suds and Soda, WCS, qualcuna di 'in un baro sotto ili mari' (fa morir dal ridere a sentirlo in italiano) e interpretazioni molto rockeggianti. Il nuovo cattura parecchio, mi sono già espresso in merito.
Però mi è sembrato che sui nuovi pezzi la risposta del pubblico non sia stata eccezionale: lo stesso Barman se n'è accorto e l'ha ammesso dal palco.
Un gran concerto di energia allo stato puro: ottime chitarre distorte con escursioni noise (non esagerate), inconfondibili ballate come the real sugar, una miscela esplosiva.
Barman scatenatissimo e Jacson veramente straordinario, una voce fuori dal comune. Batterista precissimo, il tipo col moog suona il violino a mò di basso; unica nota di biasimo per il bassista, un po' troppo scarso.
Chiudono con Bad Timing dopo circa 2 ore.

Pian piano hanno coinvolto tutto il pubblico, considerate le attenuanti da prima esibizione insieme direi che il concerto va ben oltre la sufficienza.
E sull'album nuovo, la rivoluzione tascabile, non posso che essere benevolo: ho già detto che l'ho trovato maturo senza perdere l'eccentricità che li caratterizza.
Una line up ottimale, tra l'altro: se non è il meglio dal Belgio (conoscete il mio amore per le petit royaume) ci siamo vicini.

Amplificazione scarsa, ancora mi fischiano le orecchie, infatti rovinano bad timing alla fine.
Ero molto ubriaco di birra venduta a prezzi più che socialisti.
Moltissime adorabili ragazzine, conquistate da Barman quasi subito.
Ho perso la spilletta rosa degli Afterhours, poca trota.

Qualche foto. Come sempre sono scarso a manetta.
Perdono.
Il male lo faccio più a me.