As câmaras da memória

Diario di un(o che continua a confermarsi un) antieroe
Vortici di pensieri disordinati: un italiano che ha anche vissuto a Lisbona, ma non per fare l'er*smus
"La vita per te é solo un pretesto per scrivere a ruota libera" (simon tanner aka humpty dumpty)
"Io lavoro, eri tu quello che faceva cazzate!" (Franca)

martedì, marzo 14, 2006

Varie ed eventuali


Ieri alla TVE (dopo anche sui canali portoghesi, don't worry) davano la notizia.
Stamattina in ufficio si sono complimentati col mio popolo per la sua faccia di bronzo.
Un capo di stato, un uomo un giullare.
Nano, cosa saremmo senza di te?
Hanno chiesto spiegazioni, inoltre, sulla scheda elettorale di 65 centimetri. Non hanno capito perché se abbiamo annullato il proporzionale secco piú di dieci anni fa ('93?) adesso l'abbiamo reintrodotto.
Non sono state sufficienti neanche le spiegazioni, mentre i portoghesi nominavamo Moana buonanima e Partito dell'Amore.

Ieri ho visto Crash, e la sintesi l'ha data Bruno con quella che si candida legittimamente a battuta dell'anno: "questo film vuole dimostrarci che Los Angeles ha due strade e venti abitanti".
La mia adorata Sandra Bullock non nasconde piú gli anni che ha.

Ieri sera ritorno a casa alle 5:30. Abbiamo incontrato gli universitari e una serie di riti di una tipicità inenarrabile. Era il 'rally delle tascas': per festeggiare la fine del periodo d'esami, si fa il giro delle tascas, dei bar e pub a bere e far casino.
Ragazzi e ragazzi in tenuta elegante, matricole umiliate a fine di 'battezzo', gare di cori, birre, balli, frizzi & lazzi.
Notevoli una ragazza che non ha voluto iscriversi all'università privata per integrità ideologica e un'altra abbastanza fuori che si é messa a piangere perché non riusciva a farci entrare in un locale dopo averci trascinatia forza (rendetevi conto, meditate, che popolo: se é vero come é vero che quando si é ubriachi vien fuori la personalità piú vera d'un individuo).
Insomma, ragazzi un po' diversi dal comune, vita universitaria insolita per noi, abituati in amniera differente.
Per intenderci, il vestito (si tratta di giacca nera corta, pantaloni neri per ragazzi - gilet nero, gonna lunga nera per le ragazze - camicia bianca e fiocco nero a 'due uscite' piú lungo manto nero pieno di toppe variopinte all'interno -la capa- a rappresentare corso di laurea e altre cose che mi hanno spiegato ma io ero già fuori, piú spillete sui baveri di tutti) non l'avrei messo neanche se m'avessero garantito il 110 e lode sin dall'inizio del mio corso di studi.
E comunque gli conferisce una certa eleganza, che poi stona con i comportamenti pazzi dei ggiovani. Che comunque non sbracano mai all'inglese, per intenderci: sempre gioviali, cordiali, gentili. Ci hanno accolto nella loro festa d'associazione, ci hanno invitato stasera, ci hanno fatto bere e ci hanno spiegato tradizioni, beghe e sogni universitari.
Nessuno é geloso del proprio universo.
Ah, parate a quel modo le ragazze sono bellissime.

A Porto, settimana scorsa, ho incontrato questa poesia.
Mi é ricapitata fra le mani, mi fa piacere postarla.
"Amamos sempre o que temos,
o que não temos quando amamos.
O barco para,
largo os remos,
um a outro as maos damos.

A quem dou as maos?
Ao amor."

Manuel Monteiro.