As câmaras da memória

Diario di un(o che continua a confermarsi un) antieroe
Vortici di pensieri disordinati: un italiano che ha anche vissuto a Lisbona, ma non per fare l'er*smus
"La vita per te é solo un pretesto per scrivere a ruota libera" (simon tanner aka humpty dumpty)
"Io lavoro, eri tu quello che faceva cazzate!" (Franca)

lunedì, aprile 17, 2006

Il Socialismo in un solo quartiere: il mio.


E' sinceramente impossibile riuscire a trovare le frasi, le parole per descrivere la serata di ieri sera (sicuramente non con i Magnetophone in sottofondo e infatti adesso li caccio). Suonavano gli Offlaga Disco Pax a Reggio Calabria, finalmente, a pochissimi chilometri da casa mia. Aspettavo questo momento da tanti mesi... Tanti mesi in cui ne sono successe di cose, come questo blog testimonia, e partire da solo da qui, con tanta gioia, e pensare a quante domande avevo voglia di fare, a quanto e cosa sarebbe cambiato, a come li avrei ritrovati, alle ore liete passate mesi e mesi fa a Gioiosa Jonica, a brand:new, alla prima volta che ascoltai robespierre e al Calamita ha accompagnato il mio viaggio privo di stereo (ormai andato per sempre) nella mia auto.

Daniele mi aspetta sulla porta, mi si avvicina quando arrivo, ci abbracciamo forte, entro nel ristorante e abbraccio max ed enrico. Mi fanno sedere con loro, e col vino nel bicchiere si parla di politica, calcio, musica, Portogallo... Enrico e Daniele accanto a me, Max di fronte. E allora si va tutti insieme al locale, da tutti universalmente riconosciuto come troppo fighetto. E la brasilena, e max in bagno, e il rickembacker. Loro sono così: come li ho lasciati li ritrovo, e più amici, più fratelli di prima, e max all'uscita del locale a parlare di silvio, e della sinistra italiana. Entro con loro, e aneddoti di parigi, e quanta gente fuori, a gioiosa eravamo in DUE, ricordavano persino il mio amico. Il jack daniel's di enrico, suona il primo gruppo.

Inizia il concerto, e mentre i miei amici stanno suonando piccola pietroburgo (max la presenta, dico polistena, mi risponde e facciamo teatro) piango. E su enver ripeto a qualcuno che non sarà mai un'emozione da poco. Il tatranky max lo lancia. Lo lancia dopo uno sguardo d'intesa, nelle mie mani. Sarà stata solo una mia assurda convinzione e illusione, ma voglio crederlo.

Mi emoziono a guardare quante persone ci sono intorno, e penso a quanto sia bello averli visti crescere, esserci stato dall'inizio, e averli ancora vicini, amici, fratelli, compagni.
Max disegna il suo mondo, un mondo che questa notte è stato anche mio. Un paradiso indescrivibile. Vorrei davvero non finisse mai.
E quando finisce, quel grazie.
Max: sai quanto sia stato bello, importante.

Plettro, compilation, musica con l'agnello, finchè nel locale restiamo solo noi. La custodia di Daniele, Enrico in macchina e Max distrutto. E ancora salutarsi, promesse che saranno, saranno.

Avete reso questo giorno indimenticabile, bellissimo, unico. Per anni, anni, anni.
Qualsiasi parola è poco, per spiegarvelo, per dirvi ancora grazie.
Grazie Daniele.
Grazie Enrico.
Grazie Max.

E grazie ad Anna, per essere stata lì accanto a me fino in fondo. Dopo più di venti anni che ci conosciamo, il primo concerto insieme è stato il loro. E anche per la tua presenza è stato indimenticabile. Negli anni, ancora e ancora. Per sempre.

Avrei molte altre parole per te, che ti ho detto, e che qui non val la pena ripetere. E far leggere ad altri.
Solo, ancora, grazie.

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