As câmaras da memória

Diario di un(o che continua a confermarsi un) antieroe
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"La vita per te é solo un pretesto per scrivere a ruota libera" (simon tanner aka humpty dumpty)
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lunedì, giugno 05, 2006

Gli occhi di Martina


Si rivela più difficile del previsto la partita di Dea Martina contro l'israeliana Brufolazzi Peer, interrotta ieri sera per oscurità sul 6-3 2-6. Un primo set dominato e Brufolazzi si mette in testa che vuole vincere.
Che faccia.

Comincia il terzo set, stamattina alle 12 CET (che è una parola che conoscono solo ad eurosport e noi ci adeguiamo) e già c'è aria di 'altra partita’. E' evidente, anche perché Dea Martina non si è depilata la boccuccia e cerca di essere cannibale contro Brufolazzi tutto rovescio che vorrebbe impaurirci.
Brufolazzi picchia e spara bordatone lungolinea tra le cosce di Dea Martina, che si confonde parecchio e non riesce ad essere chirurgica come al solito. La prima di Dea Martina è sempre meno pericolosa e Brufolazzi urla e sbraita, dice cose brutte di Dea Martina e vuole gli applausi dello stadio.
Dobbiamo lottare, ed ecco una prima volée d'approccio che tramortisce Brufolazzi, un paio di servizi vincenti e cambi di campo con luce opaca negli occhietti a mandorla di Dea Martina, in smanicata rosa pastello e mini grigia, visiera e scarpette bianche, smorfia con dentatura di fuori e proteste contro una prima proditoriamente chiamata fuori.
Era fuori, ma va bene per far vacillare Brufolazzi, che non si aspetta la seconda paurosa di Dea.
Dea spara qualcosa come 30 errori gratuiti, ma negli ultimi 4-5 game si vede quel riflesso di bagliore celeste d’altro mondo che le colora gli occhietti chiari. Trascende da questa realtà umana e schianta Brufolazzi.
Insiste comunque per tutto il set decisivo a giocare sul rovescio di Brufolazzi, scelta quantomeno suicida visto che Brufolazzi gioca solo con quel colpo, ma secondo me Martina lo fa perché se non è epica non ci piace, se non dimostra la sua superiorità non ci piace, se non minacciamo la Kim non ci piace.

Eh sì, perché finisce che sorridiamo 6-3 tra steccate di Brufolazzi e guanciotte sorridenti di Dea Martina, e la prossima sarà quella maledetta belga tutto muscoli e sorrisini mielosi simpatica-a-tutti di Kim Clijsters, la prima della classe un po’ cicciotella che ride sempre, dispensa consigli e tutti le scrivono sul diario ti voglio bene (tanto non ti si prende nessuno).
Ma il bagliore celeste è riapparso, siamo di nuovo chirurgici.
Grinta, cattiveria.
Martina, prendiamo quel treno.

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