As câmaras da memória

Diario di un(o che continua a confermarsi un) antieroe
Vortici di pensieri disordinati: un italiano che ha anche vissuto a Lisbona, ma non per fare l'er*smus
"La vita per te é solo un pretesto per scrivere a ruota libera" (simon tanner aka humpty dumpty)
"Io lavoro, eri tu quello che faceva cazzate!" (Franca)

martedì, luglio 19, 2005

Palermo, Sicilia, tresettembreduemilaecinque


Volevo tenermelo dentro ancora per molto.
Volevo aspettare l'uscita ufficiale.
Ma il cd dei dEUS (in uscita al 15 settembre) ce l'ho nel pc da una settimana.

E non ascolto altro.
Bellissimo.

Dopo sei anni di silenzio io non so cosa mi prende.
Worst Case Scenario era meraviglioso, ispiratissimo, innovativo, dirompente, come qualsiasi opera prima che si rispetti. Pezzi indimenticabili, 'suds and soda', l'omonima...
Elementi caratterizzanti di un'attitude che li avrebbe resi unici.

Poi venne 'In a bar, under the sea', e usciva fuori la 'pazzia' dei dEUS: sperimentazioni, pezzi estremi, ripresi anche in 'the ideal crash', l'album che fra gli altri ho ascoltato di meno, io, ammiratore sconfinato di questi ragazzoni belgi. Poi il silenzio.

Silenzio.
Raccolta di singoli e paura tremenda: dio, si bolliranno anche loro?

E invece no: ecco un album differente, nuovo, bellissimo, molto più intimo, vena compositiva ritrovata, richiami all'attualità musicale forti, suoni molto meno campionati ed 'effettati'.
Pochissima sperimentazione.
Il singolo è un pezzo meraviglioso, un po' disperatello, con un riff che ti entra in testa e non ne esce più. 'Bad timing', ovvero paura, disperazione, rassegnazione. Tempi duri.
'Stop-start nature': entriamo nel rock duro. Sì, nel rock duro, chitarra sciolta, suono annacquato, plettarte secche e crescendo aggressivo.
'If you don't get what you want', scdanzonato e pazzerello, forse l'unico che tiene in ballo la storia dEUS e richiama le vecchie opere; 'include me out', dolce e sussurrata, melodia delicatissima, arpeggio al cuore; 'pocket revolution', qualche ammiccamento post a una chitarra ovattata; 'nightshopping' e 'cold sun of circumstance' sono già sulla fasariga 'stop-start nature', mentre 'the real sugar' è una poesia spartita tra un cantato quasi vuoto nel sottofondo e una chitarra espressiva ed emotiva.
Chiude 'nothing really ends', ovvero 'scusate per il ritardo'.

Non fa niente, se l'attesa viene ripagata così.

Album ripeto notturno, agressivo a volte, dolce e sussurrato altre.
Melodie che erano sconosciute ai dEUS ascoltati finora; chiudo gli occhi e vedo una metropoli di notte e luci, ombre, tremori, paure, certezze e novità.
Un lato oscuro di caratteri, personaggi, modi di vivere e pensare eterogenei ed inaspettati.
La fermata di un autobus, l'ultima corsa di un tram, un taxi vuoto. E poi una discoteca con un casino d'inferno. E poi un concerto in un club di scalmanati rockettari. E di colpo un pianobar in un ristorante semivuoto ove si consuma l'ultimo atto di una storia d'amore.
Intenso, inaspettato, differente, emozionale.
Grandissimo disco.
Opera somma.
Cinque stelle.

Tre settembre a Palermo gratis.
Io le canterò tutte.