As câmaras da memória

Diario di un(o che continua a confermarsi un) antieroe
Vortici di pensieri disordinati: un italiano che ha anche vissuto a Lisbona, ma non per fare l'er*smus
"La vita per te é solo un pretesto per scrivere a ruota libera" (simon tanner aka humpty dumpty)
"Io lavoro, eri tu quello che faceva cazzate!" (Franca)

venerdì, gennaio 25, 2008

Breve ma intenso

Questa volta il diritto di giudicare l'operato del governo della mia nazione d'origine non potrei in nessun modo arrogarmelo.
E non si tratta di una scappatoia dovuta a tentativi di arrampicamento sugli specchi; ho votato la coalizione Prodi (piu' che altro ho fatto doppio comunista, stavolta, tra l'altro sperando vivamente che alla fin della fiera non si rivelassero i miei diretti rappresentanti gli artefici della caduta) nella perfetta coscienza che il governo sarebbe stato fragile ed instabile; a causa di una legge elettorale porca, di una
alleanza fittizia di individui senza un programma ben definito di governo e legati solo da logiche di interesse e potere –ce li vedevi, il mio caro Enricone Boselli e i cattocomunisti allo stesso tavolo?-, capitanati, per scarsa capacità di interventismo o scarso coraggio o scarsa personalità di quel signore che è Piero Fassino –i DS, ormai ex, avrebbero dovuto dominare la scena della sinistra-, dal cazzone ciclista Mortadella Romano.

Ma non ho seguito tanto gli eventi, da qui, da lontano.

Tuttavia, non sono rimasto cosí bendato da non riuscire a vedere come la stessa sinistra si sia tirata la zappa sulle palle, con quel congresso –ma perché, perché dopo manco 2 anni di governo?- per creare l’aborto PD (acronimo di Porco D**) con a capo il laureato in cinematografia loschissimo sindaco di Roma Uolter Veltroni che ancora mi ricordo quando minacciava di voler tornare in Africa e non saperne piu’ niente di politica, mentre invece tubava con Silvio, paventando paurose alleanze (l’eterno ritorno: ricordate Massimo il barbiere come tubava con sua Emittenza? Abbiamo dato la sinistra al succedaneo di D’Alema. La somiglianza tra Uolter e Massimo ha dell’incredibile: stessa fiducia cieca dell’elettorato moderato progressista, stessa arroganza dei due, stessa invidia per Silvio fino al desiderio di esserne l’omologo dall’altro lato. Spero che ricordiate cosa accadde alla sinistra dopo Massimo D’Alema; dopo il primo governo Prodi, cioè) per poi essere smentito dal cobra nano stesso.

Che non ha avuto vergogna oggi stesso, nanodimmerda, di ammettere che la legge elettorale è buona, e PD appunto, e che le relazioni con Uolter finiscono qui (io ci credo poco).
Che era per non dare l’Italia di nuovo al nanodimmerda, a quelli che han festeggiato stasera (ma cosa ci sará mai da festeggiare) che avevo votato a sinistra.

Per vedere come ancora una volta la zappa ci sia finita sui piedi e ci si è tagliati le palle. A colpi di fiducia chiesta anche per votare sulla fornitura di 15 penne bic ai deputati. Affidandoci agli zombie al senato e a quel mafioso volgare cattomerdoso di Clemente Mastella, faccia di culo ministro della giustizia che offende i giudici.
Senza rendersi conto che per quanto minime, se la magistratura è deviata, in quanto ministro della giustizia, le colpa per ragioni logiche sono pure sue.
Quando avevamo un fior di giurista, probabilmente il maggior giurista (SOCIALISTA) italiano vivente, Giuliano Amato, da questa parte.

E non so se hanno piu’ scarsa dignità i decreti legge degli ultimi mesi di Silvio; la nostra Costituzione, così bella (ho letto la portoghese qualche giorno fa e non c’è assolutamente paragone, l’italica è di una bellezza inaudita) stuprata senza nessuna vergogna e nessuna pietá. Da tutti.

Un governo che non ha fatto uno straccio, dopo anni di discorsi a vuoto, di legge sul conflitto d’interessi. Almeno Silvio lo odiavamo tutti, no?

Ancor peggio, e mi sono vergognato come un ladro, vedere alla tv portoghese quei coglioni
azzuffarsi e sputarsi in faccia.
E sentirmi dire dalla tipa spagnola che vive con me che purtroppo sembriamo proprio cio’ che siamo: un popolo che va in giacca e cravatta a urlarsi checca frocio pezzo di merda paonazzo in faccia.

Un popolo diventato volgare, barbaro, incolto, incapace di pensare al domani, superficiale e rozzo.
Senza distinzioni o colori politici.

Un popolo che si merita Silvio Berlusconi.
Tenetevelo.
Io mi sono tirato fuori da un pezzo.


CAZZI VOSTRI

Ho finito di lottare per chi non mi merita.
A tutti i livelli, in tutti i sensi.
Ciao, Mortadella. A mai piu', ci auguro.

2 Comments:

  • At 25 gennaio, 2008 01:03, Blogger pappagheno said…

    reazione molto comune stasera tra noi molti che vorremmo vedere le cose cambiare, e ci speriamo ogni volta che le cose cambino, e ogni volta che le cose non cambiano ci incazziamo.

    senza mai impararla la cazzo di verità: abitiamo in un paese fottutamente democristiano

     
  • At 25 gennaio, 2008 20:12, Blogger Il_Marchese said…

    Democristiano e berlusconiano.
    Mi tengo i miei amati portoghesi, grazie.

     

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