I vili
Ciao Cristiano.
Ho ascoltato Uno dei Marlene, non per essere piu' un tuo fan, non per obbligo nei tuoi confronti (ho smesso di portarti rispetto dopo l'operazione Skin), ma solo perchè leggevo ovunque che l'album fosse gradevole ed ascoltabile... e perché ti ha prodotto Maroccolo.
Non ti riconosco piu'.
Non riconosco l'uomo che canta, lo stesso di festa mesta o di come stavamo ieri.
Non riconosco la dolcezza delle melodie.
Non riconosco nulla di quello che fu.
Ma non sono per nulla scandalizzato, stavolta.
Sono passati 11 anni da Il vile. Da quando avevo 16 anni e una rabbia dentro fortissima e tutte le turbe adolescenziali che vuoi.
E tu dovevi ancora compierne 30: e avevi anche tu solo voglia di cantare la tua rabbia.
E siamo cambiati così tanto, come la musica che ascoltiamo e che suoni e produci; ma la cosa piu' drammatica è che è tutto così rilassato adesso, è tutto così diverso, è tutto piu' calmo, silenzioso, rassegnato.
Hai quel che volevi, ho quel che volevo.
Quale guerra dobbiamo ancora combattere?
Quali versi devono essere decorati di stonature, parole ridondanti, graffianti schitarrate in distorsioni cacofoniche come nemmeno gli stessi SY avrebbero mai osato?
Abbiamo capito che non vale piu' la pena perder tempo ad urlare parole di fuoco a chi non vuol ascoltarle.
I fragori nella mente, i rumori e i dolori li abbiamo narcotizzati con un'aspirina, e continueremo a narcotizzarli fin quando non saranno così insignifanti da non dover piu' intervenirci.
Ti abbraccio Cristiano, è stato come ritrovare dopo tempo immemore un compagno di classe delle medie del quale nemmeno rammentavo l'esistenza.
Ora, che la fine è già un'abitudine.
2 Comments:
At 07 gennaio, 2008 01:06, Anonimo said…
bello ;)
At 07 gennaio, 2008 01:10, Il_Marchese said…
Ehm... L'ho pure modificato nel frattempo...
Ma grazie mille, caro :)
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