As câmaras da memória

Diario di un(o che continua a confermarsi un) antieroe
Vortici di pensieri disordinati: un italiano che ha anche vissuto a Lisbona, ma non per fare l'er*smus
"La vita per te é solo un pretesto per scrivere a ruota libera" (simon tanner aka humpty dumpty)
"Io lavoro, eri tu quello che faceva cazzate!" (Franca)

lunedì, agosto 01, 2005

Le vacanze del duemilacinqué sembravanò sintetiché

Primo post vacanziero.

Sono stato sette giorni 'via', a Soverato. E'incredibile il susseguirsi di avvenimenti, storie, piccole avventure.
Parlavo, qualche tempo fa, nella mia 'lettera aperta', di un mondo -quello giovanile- dal quale mi sento molto estraneo, spesso, disadattato, forse.

Queste vacanze mi hanno dimostrato che, sostanzialmente, se non prendo tutto pallosamente sul serio, a partire da me stesso, non sono così fuori dal mondo come precedentemente illustrato.

Adesso mi metto a raccontare.
Ma come mi viene, però, perchè le emozioni sono state tante e ricordarmi di tutto è veramente impossibile.

La colonna sonora di questi sette giorni è stata, assolutamente, senza nessun rivale, prima di tutti e di tutto, Forever dei Cranes. Alison ci mandava a letto con la sua splendida vocina da dolce ninna nanna, Alison ci svegliava proiettandoci in mondi incantevoli di eterea maestà.
E così ritroviamo Alison in una cameriera. Una tipa che non parlava, si lamentava. Voce stonata come lei, nasalissima, ridicola. Non potevo non volerle bene.
'Come la volte l'acqua, naturale?', e sembrava che ci stesse cantando Jewel. Che dolce.

Mare bellissimo, altamente salato. Serate meno caotiche del solito, poca gente. Cioè, un fracco di gente, ma meno degli anni passati (Soverato è il mio luogo preferito di vacanza, non lo baratterei con nulla). Tutto ciò rendeva più facili e soventi gli approcci con le ragazze.

Prima sera, ubriaco lercio, blocco una svizzerotta. Una bambolina: occhi chiari, italiano stentatissimo, inglese zero. Sua sorella una maledetta crucca demoniaca. Gran pezzo di..., la sorella, ma una nazista incredibile. Mi odia sin dal primo istante.
Ogni parola che dico alla mia svizzerotta, lei si gira e bofonchia minacce in tedesco terribili, mi salgono i brividi, sembra sempre pronta a menarmi ad ogni pié sospinto.
La svizzerotta sembra curarsene poco.
Ma.
Finisce lì. Le sere dopo, ci si ferma e si parla solo del tempo, lei ha il tipo e infatti si fa rossissima ogni volta che mi incontra mano nella mano con lui, e neanche saluta. La immagino internata nel giardino di casa con la sorella SS che la obbliga a spaccare pietre.
Povera ragazza. Quasi quasi vado a Zurigo a rapirla.
Nota di colore: il tipo l'ho poi beccato da solo in una disco. Noi nove maschi terroni animali e lui in compagnia di un suo amico. Mi guardo intorno e vedo che la crucca (di sicuro novella Uma Thurman capace di massacrarci tutti insieme da sola con la sua spada di cristallo) non c'è. Allora via con spallate, pestoni, gomitate. Alla fine cede e se ne va. Ci mancava, che me ne ciulasse un'altra!

Alcool a fiumi. Ogni sera ubriachi, adesso infatti sto ancora male. Veramente dei cadaveri. Il punto più alto l'ho raggiunto una notte in disco però.
Adesso racconterò di un evento surreale, se non mi crederete non posso farci niente, ancora non ci credo neanch' io e dunque fate un po' come vi pare.
Mi trovo in disco. Sono fuori, ma non così. Oltre ogni limite.
Mi siedo su un divano in plastica scomodissimo. Musica a tutto volume, ma non fa nulla. Cado in un sonno profondo simil-coma.
Ad un tratto mi sento toccare: 'scusa...'
Allora, premessa: io sono brutto, come potete vedere. Neanche un tipo, io sono brutto. Sono simpatico, un po' ci so fare, però sono brutto. Insomma, le mie ragazze le ho avute, le storielle pure, com'è normale che sia. E qualcuna ci ha anche provato con me, in tutti questi anni.
Ma mai una stanga bionda mozzafiato.
Rimango stordito.
'Come ti chiami?'
'Perchè dormivi?'
'Cosa studi?'
'Da dove vieni?'
'Dove vai al mare?'
'Con chi sei qui?'
Cioè incredibile. O è drogata o è pazza. O Gesù si è ricordato di me. O sto ancora sognando.
I miei amici sono esterrefatti.
Io pure. Rispondo ancora stordito, lei è un fiume in piena, ci sta provando spudoratamente. Non posso crederci, non posso crederci. Recito pater noster, ringrazio Allah e Buddha, insomma, chiunque me l'abbia mandata.
Rimaniamo con un appuntamento fissato, lei deve andar via. Boh, forse mi darà buca. Ma mi è bastato per comprendere che in fondo un senso questa vita ce l'ha. Che non siamo stati generati dal caso, e in culo a Morgan.
Neanche i film americani.
Ormai me la tiro da paura.

Sempre in discoteca, un tipo con la maglietta di Velvet Underground & Nico. Che gioia, in questa musica di merda, ritrovare un essere pensante.

E sempre in discoteca, abbiamo assistito ai cinque minuti di follìa isterica di 10 persone.
Fermi a bere un drink. Arriva una, nana, ci balla davanti sbattendocela in faccia. Fuggiamo e una prende il bicchiere di un mio amico e ci beve. Glielo lasciamo e se lo contendono come se fossero turisti fai-da-te persi nel sahara. Attoniti fuggiamo ancora e vediamo un tizio con tutti i capelli tinti di verde litigare col barman, e una ci dice 'non avete sete, ragazzi?'
Noi: 'no'.
Scappiamo via da questa gabbia di pazzi.

E comunque devono aver sciolto l'LSD nell'aria.

Una sera vado a un concerto punk. Due palle che non vi dico, batterista martellante privo di qualsiasi tecnica, poghi di 18enni drogati una cippa. Mi siedo e guardo, osservo, mi diverto.
Mi assopisco. Sono vecchio.

Spiaggia, e capitolo a parte.
Troviamo il luogo ove albergano i fighetti. Uno zingaro mi legge la mano e dice che muoio a 82/3 anni e avrò quattro figli, tre maschi e una femminuccia. Magari. Cioè, magari da quando me l'ha detto.
Prima di matrimonio no volevo sentir parlare. Adesso, con questa prospettiva... Mah. Che bello. Boh, ci ho riflettuto. E ho immaginato. E...
Ed ecco, sì, mi piacerebbe. Non parlerò mai più male del matrimonio e dei bambini piccoli. Voglio i miei figli!!!

Compro un paio d'occhiali da un senegalese col quale discutiamo a lungo della Muridiyya e dei marabutti e la deriva dell'islam centroafricano. Poi mi fa vedere gli occhiali e ne scelgo un paio palesemente da donna. Ridicolo. Il primo a ridermi in faccia è proprio il senegalese, poi gli amici e poi chiunque altro. Mi rido in faccia anche io.
Io non so essere serio. E sono contento che non mi prendono per persona seria. Non posso essere così triste da ingrigirmi per le parole e i pensieri degli altri.
La mia vita è la ricerca dettagliata sull'islam italiano, ma anche il gavettone a tradimento allo sconosciuto vicino di posto al mare. Non ci si annoia mai. Io non mi annoio mai con me stesso. E allora viva l'imitazione Yves Saint Lauren da ragazza (in foto), così poi faccio il bagno con gli occhiali da sole per imitare i fighetti impomatati stile-porto cervo.

Che poi al mare si scende con il giornale. Quanta bella stupidità che si fugge tuttavia: scendo con l'Unità e a nessuno passa per il c***o. Scendo con la Repubblica e mi danno del comunista. Qualcuno me lo spieghi, please.
Ah, alle primarie voto Berty. O scrivo Fassino. Ma Prodi no, ve prego.

Quaranta sigarette al giorno, litigi continui coi compagni di viaggio.
Ridatemi quel posto.
Sono qui da meno di 24 ore e già sto morendo di nostalgia.