As câmaras da memória

Diario di un(o che continua a confermarsi un) antieroe
Vortici di pensieri disordinati: un italiano che ha anche vissuto a Lisbona, ma non per fare l'er*smus
"La vita per te é solo un pretesto per scrivere a ruota libera" (simon tanner aka humpty dumpty)
"Io lavoro, eri tu quello che faceva cazzate!" (Franca)

lunedì, giugno 12, 2006

Arjel Robben e la maglia fosforescente


Claro que vi o jogo do Portugal ontem a noite (sozinho... Prefiro nao ser incomodado dos meus amigos que nao tem interese p'ra a naçao lusitana), e sinto-me quasi totalmente de acordo com os journais italianos.
A equipa jogou so nos primeiros minutos da primeira parte. Um Figo majestoso como quando tinha 20 anos (jà lembro, no Barça), que claramente ficou cansado depois, um Cristiano Ronaldo que se pensa menos sò a fazer fumo poderia mudar todos os jogos, um Simao cabrao (è benfiquista, pobrinho, nao è sua falta), Ricardo decisivo e um Ricardo Carvalho jà em boa forma.
A equipa, na minha opiniao, pode jugar muito melhor, è claro isso, e nao acredito nas palavras da gente que disse que estes sao os habituais problemas do habitual Portugal. Tem que lembrar-se do grande numero de golos nas qualificaçoes.
Sò, a Angola foi muito melhor do que a gente podia esperar, eu acho.
Vamos ver que serà contra Mexico e Iran.
Tenho confiança.
(Hà muito mais que diser, mas acho que jà fiz muitos errores... Portanto isso è bastante!).

Gran partita di Arjel Robben. Lezione di calcio per lunghi e lunghi minuti, e una maglia fosforescente arancio da paura.
L'Olanda non vincerà nulla come al solito, ancora più macchinosa degli Heroes do mar ammirati ieri, ma quel Robben è un genio, un'ala come non se ne vedevano da tempo, e quelli delle telecronache che lo definiscono esterno...
Esterno? Esterno è il riadattamento scientifico 4-4-2 di un ruolo che è, da Garrincha in giù, la principale ragione per cui ancora seguo il calcio (anche perchè uno, dopo aver visto Maradona, che altro deve vedere)! Questa è un'ala, un'ala pura purissima che salta l'uomo, fa i cross, si accentra, ruba palla ai compagni, scatta sul fondo, non torna mai...
Arjel, concretizzazione di un sogno bambino, gioca sul prato verde tedesco come sui sassi della terra battuta a Johannesburg.
Meraviglia.

Stasera giocano i puffi.