As câmaras da memória

Diario di un(o che continua a confermarsi un) antieroe
Vortici di pensieri disordinati: un italiano che ha anche vissuto a Lisbona, ma non per fare l'er*smus
"La vita per te é solo un pretesto per scrivere a ruota libera" (simon tanner aka humpty dumpty)
"Io lavoro, eri tu quello che faceva cazzate!" (Franca)

giovedì, novembre 23, 2006

Il peso insostenibile dell'Occidente burocratico


Per la prima volta nella mia vita, oggi, ho rimpianto l'inesistenza del mostro illustrato alla destra delle mie vacue parole.

L'opposizione a tale pseudo- opera pseudo- architettonica, da mia parte, non è dovuta (unicamente) ad una questione estetica (ben fondata), nè ad una questione ambientale (più che fondata, ma tra abbandono, incuria, incendi, scorie nucleari l'ambiente qui è più malsano della City all'ora di punta di Monday Morning), e neppure a variopinti ricordi di lupe, fate morgane, tramonti rosa o albe arancioni (anch'essi ben esistenti), ma sostanzialmente alla presunta inutilità del colosso in ferracciaio: 120 giorni all'anno per 100 anni di possibile apertura.

No, perchè poi, passato dall'altra parte, ti scontri con:
traffico impazzito, fila in segreteria (disabituato, forse, ma mi sembra uno degli inferni possibili -direbbe Sclavi) -avvocato Agnelli Umberto Agnelli Susanna Agnelli Monti Pirelli dribbla Causio che passa a Tardelli Musiello Antognoni Zaccarelli, sono trent'anni e siamo sempre qua, smog, sguardi (quando capita) indifferenti, pioggia improvvisa, mendicanti, vetrine luccicanti, antipatia, battutacce, minacce di morte tra individui, velocità, velocità, velocità che in fondo fare 500 metri a piedi per sentirti dire cose che già sai -"per adesso è così ma domani chissà"; "mi scusi, io, e pure lei, non sappiamo se siam vivi tra 10 minuti"; "e quindi che vuole sapere?"; "come stanno le cose ora"; pago, per questo- e che dovrebbero farti felice ti innervosiscono profondamente.

E quindi, se almeno mi risparmiassero l'attesa di 2 ore per prendere un traghetto e chiedere un certificato, non farebbe poi male.
Considerato poi che esiste pure lo sciacallo, che traghetta ogni 15 minuti con una navetta turistica riadattata alla modica cifra di 9 euri e 50 sola andata.
Manco i clandestini.
Considerata la mulattiera che collega Reggio Calabria a Salerno.
330 chilometri di monocorsia.

Ore 7:00 - ore 13:39 andata e ritorno per un certificato di laurea.
Ché a tirarlo da internet è fantascienza da Ridley Scott.

Mi fossi iscritto a Napoli avrei fatto prima (e meglio).
Roba da espatriare.
Subito.

2 Comments:

  • At 23 novembre, 2006 16:47, Anonymous Anonimo said…

    ... ti dovevi portare il lettore mp3 con i kings of convenience, fissare il mare e fregartene di tutto...

    :)
    dj nepo

     
  • At 23 novembre, 2006 19:25, Blogger Il_Marchese said…

    :)
    Ci avevo pensato, stamattina, ma era scarico.
    In compenso sulla macchina ci ho dato dentro di Disintegration che è stato un piacere...
    Ai tempi dell'università portavo tanta roba, quando viaggiavo solo, e in sostanza una delle canzoni ideali per attraversare lo stretto penso sia Live Forever degli Oasis.
    Pensavo la situazione fosse diversa...
    E invece...

     

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