As câmaras da memória

Diario di un(o che continua a confermarsi un) antieroe
Vortici di pensieri disordinati: un italiano che ha anche vissuto a Lisbona, ma non per fare l'er*smus
"La vita per te é solo un pretesto per scrivere a ruota libera" (simon tanner aka humpty dumpty)
"Io lavoro, eri tu quello che faceva cazzate!" (Franca)

lunedì, ottobre 08, 2007

Lisbona dei miracoli

Come chi ben (e meno ben) mi conosce ben sa che ho la manía di sparare le cose cosí come mi vengono, drammatizzando oltre l'assurdo qualsiasi evento anche minimo; ebbene, dopo un fine settimana (lungo a giudicare dal quantitatis cazzorum) costellato di saudades e pentimenti, stamattina mi sveglio e come per incanto Lisbona è la cittá piu' bella del mondo e da qui non mi stacco piu', tanto da provare simpatia per il caramello e sentire passione nel fare il contabile.


Forse perché è inspiegabilmente ancora estate e perché il sole sorge alle 7:15 e quindi mentre aspetto il bus mi gusto l'alba da parque Eduardo VI














e fino a quando vedró questo cielo al mattino avrà senso lavorare, sacrificarsi, piangere e soffrire, e svegliarti e sorridere lo stesso, ché lo senti che stai vivendo.



Perché ho comprato 100 euro di concerti (serie: 19 ottobre God is an Astronaut, 7 novembre Interpol aperti dai Blonde Redhead, 17 novembre Vinicio Capossela, 19 Josh Rouse e ovviamente 8 Marzo Cure e uno dalla vita con che faccia chiede altro)?



Perché, e questo non ve l'avevo mai detto, dalla veranda di casa mia vedo il distretto che dorme solo stanotte o forse Give Up, perché dovete trovarmi le sette differenze; e quello in alto sta nell'Universitá autónoma, il palazzo attaccato al mio, e la foto è dalla veranda stessa... E immaginatelo con l'arancio pallido iberico al tramonto... E ammirare i colori di Lisbona che cambiano con le stagioni, tra alba e tramonto, fa dimenticare quel desiderio fortissimo che ho di vivere solo di notte...




E perché in fondo è meglio cosí, VLAP, surrogato di desideri e troppo piccola per riuscire a contenere, a condividere, a far tue e sublimare in te le mie passioni e le mie illusioni, e chissá come sarai e accanto a chi.
E perché chi l'ha detto che a Lisbona non si trovano i fratelli, ai quali un Força B*nfica (da ubriachi, ovviamente) a volte glielo si puo' pure concedere.

A me l'album dei Cult, il nuovo, Born into this è piaciuto un sacco, è tanto rock anni '70, é tanto rock puro dei miei 16 anni, col singolo che sembra i Soundgarden e I assassin cosí scura; e quello dei Foo Fighters, con la bella The Pretender che tanto passa a MTV me ne sono giá accorto, non è da meno a riferimenti al 1997, ma dal vecchio Dave hai sempre quello che ti aspetti, si sa.