Giallo mondiale
Come è stato battezzato l'ennesimo attacco di rigetto alle droghe di Nasario da Limina, chissà come mai, ogni volta che c'è un mondiale in Europa.
Questi futuri campioni del mondo, che mattacchioni!
Come il colore dell'Ecuador, bello, quadrato, convincente, determinato. Facilitato da un girone facile, ma concreto ed interessante. Sorpresa. E poi hanno un Delgado...
Come gli svedesi che eliminano zio Carlos Humberto (foto). Carlos Humberto in Portogallo lo ricordavano tutti come un indomito eroe. E noi ce lo ricorderemo così, ora che probabilmente (non riconfermato da Lillo) di lui non sentiremo parlare mai più e ci ricorderemo di un centrocampista che segnava da lontano, che a ogni partita faceva una rovesciata, di uno che era paraguayano o argentino, boh, quando racconteremo ai nostri nipoti di uno che baciava la maglia e segnava di tacco, che picchiava come un pazzo ma aveva degli ottimi piedi, e non abbandonava mai il campo con la maglietta immacolata.
Peccato. Il Paraguay avrebbe meritato di più.
Una nota importante: notti mondiali è un programma esagerato, approssimativo, supponente e antipatico (cit.) - anche perchè Mazzocchi da quando è stato minacciato di trombamento ha mutato la sua causticità in stucchevole servilismo ai potenti.
Tutto succede di corsa e gli argomenti vengono trattati con una sufficienza perniciosa.
Niente a che vedere con gli approfondimenti educati e competenti della Morace, di Zibibbo Boniek (che però a volte sbanda per colpa della demenza senile) e di inviati giornalisti di comprovata esperienza di La7.
Per non parlare del raggio di sole Natasha, mia favorita da anni.
Natasha, laureata in ingegneria, simpatica e bellissima (non più giovane ma sempre gran donna) e non gallinelle con le cosce di fuori che dicono 'e adesso pubblicità'.
E poi, notate, a La7 il volume default è bassissimo, sulla RAI sparato a mille.
Educazione, appunto.
(D'improvviso mi viene in mente quella che su Sportitalia intervista a fine partita allenatori e calciatori di B. Una peste, voce fastidiosa e domande inutili - ultima, Torino-Mantova, a Cairo: 'com'è salire in serie A davanti a 70000 tifosi?' avrebbe dovuto risponderle: 'una pena pazzesca, domani mi vesto in nero'. Che fastidio. Sono le uniche volte che dico: 'è vero, i calciatori sono stressati'.)
Giorni di sguardi, di pensieri che si materializzano improvvisamente.
Penso, che al reset del pc ha corrisposto il reset di certi sentimenti.
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