Ci sono delle cose che ci appartengono da quando si è nati, e, in fondo, non si viene a conoscenza di esse finché non le si incontrano.
Parlo di cose, ché con le persone mi sono reso conto dopo tanto tempo che non ci si riesce mai ad appartenere l'un l'altro
fino alla morte, perchè spesso i comportamenti deludono, perchè non bisogna mai chiedersi quanto si è dato, perchè e fino a che punto: il tutto va a consumarsi, più o meno celermente, e se anche del primo amore non restano che allegri ricordi sbiaditi (quando, invece, a 18 anni sembrava crollarti il mondo addosso, e segnalo a questo proposito
il grande post di Axl) allora sostanzialmente appare sempre più evidente che ciò che conta nella vita sono le tue emozioni, e le tue sensazioni, che si legano a luoghi e situazioni, si affezionano a musiche e parole, senza un significato, senza preavviso, senza calcolarne intensità e qualità.
Le persone volano via, e ti rendi conto in questo senso che mentire (e quando si mente, si mente prima di tutto a sé stessi) non serve a nulla: allora non rimane che seguire il proprio cuore e il proprio istinto, avere il coraggio di fare ciò che si sente,
non ti voltare mai, diceva Piero.
Io del Portogallo non ne conoscevo quasi la geografia, e sono finito per innamorarmi, e vi risparmio un lungo elenco di facce, sapori, respiri.
E dal Portogallo non rimarrò mai deluso.
L'anno scorso di questi tempi la mia vita andava a rotoli, non avevo prospettive né futuro, non avevo speranze né stimoli.
Oggi, 6 dicembre 2006, ho una macchina, due lavori (faccio parte, inspiegabilmente, di quel 20% di laureati in Scienze Politiche che dopo un anno stanno svolgendo un'attività diversa dalla masturbazione), mi è stato pubblicato il primo articolo su un quotidiano e.
E ho un posto nel MAE CRUI.
Io non so se sono una persona di un'intelligenza fuori dalla norma (ne dubito) o soltanto molto fortunata (molto più probabile, visto che qualche giorno fa non sono morto per miracolo), ma quando ho scoperto che fra poco più di un mese tornerò di nuovo in Portogallo, a Lisbona, all'ambasciata, per altri cento giorni di sole, tenerezza, bocche aperte e lingua melodiosa mi sono sentito semplicemente una persona molto felice.
Forse la più felice del mondo.
Torno in Portugal.
La vita è una scatola di cioccolatini (TH):
questa volta ho pescato il più dolce.