As câmaras da memória

Diario di un(o che continua a confermarsi un) antieroe
Vortici di pensieri disordinati: un italiano che ha anche vissuto a Lisbona, ma non per fare l'er*smus
"La vita per te é solo un pretesto per scrivere a ruota libera" (simon tanner aka humpty dumpty)
"Io lavoro, eri tu quello che faceva cazzate!" (Franca)

domenica, gennaio 27, 2008

Un senso a tutto cio'


Tutto quel che vedo
tutto cio' che vedró
Ogni angolo e dettaglio
di queste strade
di questi cieli
I miei giorni
Le mie parole
I miei incontri, i miei sorrisi
Ogni secondo della mia vita
Ogni emozione
È per te

Impossibile, irraggiungibile
irrealizzabile infinito d'amore
unico dolcissimo angelo nero
unica soluzione al vuoto
alla solitudine irrimediabile

È per te, come per te è tutto quello che finora è stato scritto
Ogni fotografia scattata
Ogni quadro dipinto
Fuochi d'artificio, ricordi di cose mai avute
Ogni liquore dolciastro, ogni sigaretta al veleno
Guerre nucleari, versi appassionati
Libri medioevali, canzoni melodiose
Verde acqua e tramonti oceanici
Visioni oniriche di mari infiniti

Ogni virgola di vita che ci avvicini
alla perfezione assoluta d'un dio
Della dea pagana che sei

È per te,
Fulgore infinito

È per te,
Per l'infinito amore che mai smetterò di provare

È per te.
È sincero, come diversamente mai piu' potrà essere

È per te,
L'unico specchio della mia anima
L'unico ideale
Il reale e l'irrazionale

È per te,
per la speranza di assaporare ancora
l'essenza di vita eterna
che sempre mi saprai regalare

È per te,
per la paura della noia

È per te,
per averti potuta sentire sinceramente e profondamente mia

È per te,
per quello che nessuno potrá mai capire

È per te,
per quello che sarà

È per te,
per quello che mai nessuno
ci potrà rubare.
Che mai nessuno potrà comprendere.

È per te,
la mia vita

È per te,
ogni mio sogno
ogni parola detta in una lingua meravigliosa
che mai saprá spiegare
quello che porto dentro

che mai saprá disegnare
le vie tortuose e intricate del tuo cuore
i tuoi pensieri fitti, rotondi, illogici, profondissimi

È per te,
attrice francese che accavalla le cosce,
sorseggiando un brandy giallastro
È per la tua pelle che sa di Martini Bianco
Con dei rayban su una veranda d'un bar al mare
In lisergici delirii di stile

È per te,
sguardo di tenebra sulle rovine del mondo

È per te,
Regina di ogni mio sospiro


È per te,
Laiza.

venerdì, gennaio 25, 2008

Breve ma intenso

Questa volta il diritto di giudicare l'operato del governo della mia nazione d'origine non potrei in nessun modo arrogarmelo.
E non si tratta di una scappatoia dovuta a tentativi di arrampicamento sugli specchi; ho votato la coalizione Prodi (piu' che altro ho fatto doppio comunista, stavolta, tra l'altro sperando vivamente che alla fin della fiera non si rivelassero i miei diretti rappresentanti gli artefici della caduta) nella perfetta coscienza che il governo sarebbe stato fragile ed instabile; a causa di una legge elettorale porca, di una
alleanza fittizia di individui senza un programma ben definito di governo e legati solo da logiche di interesse e potere –ce li vedevi, il mio caro Enricone Boselli e i cattocomunisti allo stesso tavolo?-, capitanati, per scarsa capacità di interventismo o scarso coraggio o scarsa personalità di quel signore che è Piero Fassino –i DS, ormai ex, avrebbero dovuto dominare la scena della sinistra-, dal cazzone ciclista Mortadella Romano.

Ma non ho seguito tanto gli eventi, da qui, da lontano.

Tuttavia, non sono rimasto cosí bendato da non riuscire a vedere come la stessa sinistra si sia tirata la zappa sulle palle, con quel congresso –ma perché, perché dopo manco 2 anni di governo?- per creare l’aborto PD (acronimo di Porco D**) con a capo il laureato in cinematografia loschissimo sindaco di Roma Uolter Veltroni che ancora mi ricordo quando minacciava di voler tornare in Africa e non saperne piu’ niente di politica, mentre invece tubava con Silvio, paventando paurose alleanze (l’eterno ritorno: ricordate Massimo il barbiere come tubava con sua Emittenza? Abbiamo dato la sinistra al succedaneo di D’Alema. La somiglianza tra Uolter e Massimo ha dell’incredibile: stessa fiducia cieca dell’elettorato moderato progressista, stessa arroganza dei due, stessa invidia per Silvio fino al desiderio di esserne l’omologo dall’altro lato. Spero che ricordiate cosa accadde alla sinistra dopo Massimo D’Alema; dopo il primo governo Prodi, cioè) per poi essere smentito dal cobra nano stesso.

Che non ha avuto vergogna oggi stesso, nanodimmerda, di ammettere che la legge elettorale è buona, e PD appunto, e che le relazioni con Uolter finiscono qui (io ci credo poco).
Che era per non dare l’Italia di nuovo al nanodimmerda, a quelli che han festeggiato stasera (ma cosa ci sará mai da festeggiare) che avevo votato a sinistra.

Per vedere come ancora una volta la zappa ci sia finita sui piedi e ci si è tagliati le palle. A colpi di fiducia chiesta anche per votare sulla fornitura di 15 penne bic ai deputati. Affidandoci agli zombie al senato e a quel mafioso volgare cattomerdoso di Clemente Mastella, faccia di culo ministro della giustizia che offende i giudici.
Senza rendersi conto che per quanto minime, se la magistratura è deviata, in quanto ministro della giustizia, le colpa per ragioni logiche sono pure sue.
Quando avevamo un fior di giurista, probabilmente il maggior giurista (SOCIALISTA) italiano vivente, Giuliano Amato, da questa parte.

E non so se hanno piu’ scarsa dignità i decreti legge degli ultimi mesi di Silvio; la nostra Costituzione, così bella (ho letto la portoghese qualche giorno fa e non c’è assolutamente paragone, l’italica è di una bellezza inaudita) stuprata senza nessuna vergogna e nessuna pietá. Da tutti.

Un governo che non ha fatto uno straccio, dopo anni di discorsi a vuoto, di legge sul conflitto d’interessi. Almeno Silvio lo odiavamo tutti, no?

Ancor peggio, e mi sono vergognato come un ladro, vedere alla tv portoghese quei coglioni
azzuffarsi e sputarsi in faccia.
E sentirmi dire dalla tipa spagnola che vive con me che purtroppo sembriamo proprio cio’ che siamo: un popolo che va in giacca e cravatta a urlarsi checca frocio pezzo di merda paonazzo in faccia.

Un popolo diventato volgare, barbaro, incolto, incapace di pensare al domani, superficiale e rozzo.
Senza distinzioni o colori politici.

Un popolo che si merita Silvio Berlusconi.
Tenetevelo.
Io mi sono tirato fuori da un pezzo.


CAZZI VOSTRI

Ho finito di lottare per chi non mi merita.
A tutti i livelli, in tutti i sensi.
Ciao, Mortadella. A mai piu', ci auguro.

mercoledì, gennaio 23, 2008

21 gennaio

Il giro sul 28.
Ogni volta come la prima volta.
Come 30 anni prima.

sabato, gennaio 12, 2008

Un viso dolce a Cristina d'Avena

...poi uno fa un giro su youtube, e incontra due ragazzine pisane geniali.



Marta e Giulia registrano video in playback con le sigle dei cartoni animati.
Si dá il caso che sembri in maniera abbastanza evidente che siano due violette in erba o wannabe tali, abbastanza autoreferenti. Perché per quanto neghino, non mi veniate a dire che non cerchino una stradina alternativa verso la via del successo...
Trovate geniali, facce da stupide, due valenti sagome.
Eppure fanno morire dal ridere.

Attenzione, dal ridere, perché sembra che la net tutta si masturbi provocata dal visino da lolitas che espongono... Probabilmente la mia generazione era completamente diversa, ma io non ci vedo proprio nulla di ammiccante.
O sará che sono invecchiato, e a me fanno solo tanta tenerezza...

Anche se la biondina – Giulia, credo- è bella come il sole e pazza come un cavallo, cioè potrebbe insidacabilmente candidarsi ad essere la donna della mia vita.

Oggi ho presentato Lisboa ad un'amica.
E di colpo, d'incanto, mi sono ricordato quanto amo questo posto e la gente che ci abita.


Edit: ho cambiato il titolo del post, perché ho capito la ragione per la quale queste ragazzine mi fanno tanta simpatia. Hanno dato un volto nuovo, fresco, attuale a Cristina d'Avena; sì, la Cristina, che loro (la loro generazione tutta, quella di Marta e Giulia dico) credo non abbiano mai visto nella versione "umana" di Kiss Me Licia. Povera Cristina, sempre una mezza tacca, bassina, coi tic...

E guardatela in questa foto d'archivio, una scimmia intransigente...
Foto scelta tra tante, tra l'altro, ché lei fondamentalmente stava col capello cotonato, un sorriso ebete, e le t-shirts della fruit of the loom c
ol cuore disegnato sopra ...



E invece d'improvviso due visini vispi e carinissimi colorano la prosa disegnanimata della nostra Cris.

Che era così ingenua, come la nostra generazione, che a sentire le parole innocenti di queste canzoncine non scoppiava in una risata fragorosa.
Non sentiva il senso del ridicolo.
Rimaneva solo un po' piú smarrita, tra Case nella Prateria, Hazzard, McGiver, Supercar, Billy Corgan in supervicky e Spandau Ballet contro Duran Duran.

Quanto siamo stati semplici.

martedì, gennaio 08, 2008

Un numero anonimo

Un anno in piu'
Non cambia niente.

lunedì, gennaio 07, 2008

I vili


Ciao Cristiano.

Ho ascoltato Uno dei Marlene, non per essere piu' un tuo fan, non per obbligo nei tuoi confronti (ho smesso di portarti rispetto dopo l'operazione Skin), ma solo perchè leggevo ovunque che l'album fosse gradevole ed ascoltabile... e perché ti ha prodotto Maroccolo.

Non ti riconosco piu'.
Non riconosco l'uomo che canta, lo stesso di festa mesta o di come stavamo ieri.
Non riconosco la dolcezza delle melodie.
Non riconosco nulla di quello che fu.

Ma non sono per nulla scandalizzato, stavolta.
Sono passati 11 anni da Il vile. Da quando avevo 16 anni e una rabbia dentro fortissima e tutte le turbe adolescenziali che vuoi.
E tu dovevi ancora compierne 30: e avevi anche tu solo voglia di cantare la tua rabbia.

E siamo cambiati così tanto, come la musica che ascoltiamo e che suoni e produci; ma la cosa piu' drammatica è che è tutto così rilassato adesso, è tutto così diverso, è tutto piu' calmo, silenzioso, rassegnato.

Hai quel che volevi, ho quel che volevo.
Quale guerra dobbiamo ancora combattere?
Quali versi devono essere decorati di stonature, parole ridondanti, graffianti schitarrate in distorsioni cacofoniche come nemmeno gli stessi SY avrebbero mai osato?
Abbiamo capito che non vale piu' la pena perder tempo ad urlare parole di fuoco a chi non vuol ascoltarle.

I fragori nella mente, i rumori e i dolori li abbiamo narcotizzati con un'aspirina, e continueremo a narcotizzarli fin quando non saranno così insignifanti da non dover piu' intervenirci.

Ti abbraccio Cristiano, è stato come ritrovare dopo tempo immemore un compagno di classe delle medie del quale nemmeno rammentavo l'esistenza.
Ora, che la fine è già un'abitudine.