As câmaras da memória

Diario di un(o che continua a confermarsi un) antieroe
Vortici di pensieri disordinati: un italiano che ha anche vissuto a Lisbona, ma non per fare l'er*smus
"La vita per te é solo un pretesto per scrivere a ruota libera" (simon tanner aka humpty dumpty)
"Io lavoro, eri tu quello che faceva cazzate!" (Franca)

mercoledì, novembre 30, 2005

Lo so che...

...mondo oltro lo fa da secoli. E chissà quanti prima di loro.
Ma i referrer di stavolta sono favolosi.
E lasciamo perdere la mitica "durante la tappa dolomitica aigueille de saint fregnac-san giacomo delle vallinfiore, che caucchioli"
-frutto di
questo post qui, la tappa dolomitica è palesemente falsa e frutto della mia invenzione, e caucchioli era preso in giro alla grande-;
lasciamo perdere "fregnac"
- che doveva essere l'abbreviato di fregaccia ed invece esiste davvero-;
lasciamo perdere "autoerotismo video"
-ci mancava, che mò facevo pure il video-
;
lasciamo perdere "scuola puppet varsavia" - checazzè?-,
e bianconi e i dilaila-che mi han regalato diversi accessi.

Ma:
amico che hai trovato questo sito
digitando su google
'quindicenni puttane',
tu mi stai prendendo per il culo.

Figurati:
avessi una quindicenne puttana
-non il plurale;
una.-,
secondo te,
starei qua
a scrivere cazzate
alle 23:36 di un martedì sera
o a chattare con un portoghese trapiantato in Canada?

E sopratutto la dividerei con te?
Qui?
Cha magari manco mi denuncia e tu chissà che le metti in testa.

Ma torna, da queste parti, se hai novità.
E fammi sapere cosa hai trovato.
Grazie, amico che cerchi le quindicenni puttane.

In sottofondo, questa sera, i ***** * *********.
Prima parte meravigliosa, seconda 'omaggio' alla musica pop degli ultimi 30 anni.
Diciamo meraviglia?
Diciamolo.
Grazie, idolo.

martedì, novembre 29, 2005

Tra un Til e l'altro.


Certo che ne accadono di cose assurde.
Proprio mentre sono sul piede di partenza, mi arrivano offerte di stages, master, contratti di formazione...
L'ultima risale ad oggi: 'Dopo la fase di formazione, infatti, i partecipanti dovranno cimentarsi con la realizzazione di un business plan per lo start up di una impresa Hi-Tech'.
Eh?
La prossima volta coi sottotitoli, grazie.

Mi chiedo fino a che punto la sovraesposizione di certi argomenti possa divenire letale e controproducente a livello sociale.
Non è un argomento nuovo, Eco ha scritto bibliografie in merito, ma non capisco fino a dove arrivi l'idiozia dei media e dove inizi l'idiozia dei fruitori. Certo, a parlare pure io di casi di emulazione in modo specifico, ci finisco dentro alla grande e dunque evito.
Quello che noto è un vero e proprio sdoppiamento del punto di vista: la tele ci marcisce sopra, gli idioti emulano. Comunque vada non c'è da stare allegri.
Mi sento di criticare direttamente solo l'esposizione mediatica del caso Zoro. Al di là delle mie passioni calcistiche, l'evento è pernicioso, ma io ho visto gente che va in missione in Mozambico urlare 'negro di m*' dalla curva. Perché s'è fatta trascinare.
Lo stadio è un ambito a parte. I cretini vanno isolati. La colpa è dei capi-ultrà (finanziati dai capi-società). Che veicolano comportamenti errati.
Pompare questi casi però fa ancora più male.
Potevi continuare a giocare, Zoro, senza gesti eclatanti. Ché l'indifferenza è la miglior cura.

Via enver, ecco un bel test sulla cultura social-tascabile.
Sono appaiato a Daniele, il chitarrista.
Che satisfaction.

(a proposito, qua: il video. Bellissimo, genii)

giovedì, novembre 24, 2005

Ed io partii


Finalmente.
Scomparire, dire addio, fuggire, è una vita che lo sento dire- sosteneva Giulietto Estremo-, e adesso sono qua.
Ho vinto una borsa di studio. Vado a fare un tirocinio di tre mesi in Portogallo, a Viseu.

Esigenza di fuga, certo, necessità di trovare un lavoro, pure, nausea di questo posto, di questo paese, provincia, regione, nazione.
Potrei usare le parole che usò Benty, un m-blogger che leggo saltuariamente, quando andò via dall'Italia, da isole dei famosi, premier bugiardi, popolo bue incapace di accorgersi della pochezza interiore che li informa, raccomandati ecc. ecc.
Ma io vado via perchè cerco me stesso.
Perchè voglio tornare a vivere.
Perchè voglio crescere, ancora.

E se fosse per sempre?
On air, i Tunng.

lunedì, novembre 21, 2005

Al volo

Per dire che Damien Jurado, delicatissimo, ha tirato fuori un album meraviglioso, che i Montgolfier Brothers non mi dicono niente, che i Millionaire (linko poiché belga) hanno fatto un album quasi metal (da evitare come la peste), che Illinois di Sufjan Stevens è meraviglioso, e rendo grazie infinite, che Ian Archer è pressocché un genio e che l'album di Bettens maschio è ridicolo.

Detto questo, aspetto notizie campali. Stà a vedere che si va via. Dopo che mi han violentato la costituzione, pure, non ho onestamente motivi per restare qui. E chi ha il coraggio della verità viene aggredito senza pietà.
Il popolo pensa ad affollare le Franzoniudienze.
O a strumentalizzare per non andare a scuola l'uccisione di Fortugno.
Io, che sono reggino, della provincia, di sinistra ho imparato che:
1) Se lotti apertamente contro la mafia nessuno ti fa nulla;
2) Che per essere ucciso dalla mafia devi esser parte della mafia e venir meno a qualcosa. Chissà come, chissà perché;
3) Che la mafia oggi, qui, non è la prospettiva di arretratezza che propinano tg, vespa, sciacalli, imberbi scolaretti coglioni col latte alla bocca;
4) Che i politici si ricordano della lotta alla mafia sotto elezioni e poi candidano candidamente (appunto) i peggiori mafiosi;
5) Che lo stato non esiste;
6) Che lo stato qua è la mafia.
Ad una hanno chiesto: 'cosa diresti al figlio di un mafioso?'. E giù, insulti allucinanti. Beh, vaglielo a dire (campa cavallo). E semmai, che colpa ne ha, lui?
Tornate a scuola, e combattete in silenzio.
O subite questa mafia, famigerata.
O andate via.

Nel frattempo dovrei smettere di fumare, se tengo anche solo un pochino alla mia salute.
Come dire cornuto al bue: solo oggi siamo a 9. Bah.

So, per certo, che i Dilaila hanno letto questa roba qua.
Grazie a questa gente magnifica.
La mia capacità di recensire non è maestosa, anzi. Prendo spesso cantonate allucinanti nel confrontare musica-voce-arrangiamento- album- bands.
Però quelle parole le sentivo. Dentro.
Solo che i più bei termini che mai possa elaborare, qualsiasi definizione
qualsiasi descrizione d'emozione
è nulla
rispetto a quello che sento, ascoltando questo meraviglioso album.
E grazie a voi, allora. Perchè val la pena vivere, per ascoltarvi.
Lottare? Senza un senso tangibile.
Però ha senso se qualcuno dice le parole che, ora, sono nel tuo cuore, e non sai come scriverle.
Appaiono così, tra l'insetto, moderna, Lucy, l'Ora del tè...

Ho recensito la discografia di un amico, Humpty Dumpty.
Senza badare al fatto che sia un amico.
Che meriterebbe una cazzo di produzione, di fronte a tanta roba che si sente in giro. Che meriterebbe attenzione, quella che dànno ai raccomandati, ai falliti, alle brutte copie degli inglesi, ai leccaculo, agli amici degli amici.
Ingiustamente.

Pubblico solo ciò che ho scritto della sua ultima fatica:
"BE NO MORE TIME
L’album di una vita. Riuscitissimo. Summa. Supera le asperità di river flows, maturità dopo to quote a bromide, attacca il cuore con determinata spietatezza. Easy Now, Beyond, Autoritratto, Exstasy. Ritornano le chitarre sognanti e quasi western alternate da una scelta elettronica meno estrema e sinceramente più gradita. La voce di Humpty Dumpty non è mai cristallizzata: Ian Curtis meets Syd Barret, scomodando due pesi massimi, fatte le dovute proporzioni. Ma è da lì che trova linfa il messinese.
Great Height è assolutamente shoegaze allo stato purissimo, I’ll stop tomorrow è l’elettronica anni ’80 figlia legittima e immediata di The Top, o degli episodi più riusciti di David Bowie.
Il pezzo forte dell’album è shangai. Bellissima, un falsetto che assume significato dopo qualche ascolto: musicalmente disperata eppure così melodica. Giro di basso eufemisticamente geniale, escursioni ancora Curtisiane ma assolutamente variegate. Come non rimanere incantati di fronte alla voce naturale del nostro?
Più aperto, accessibile, sguardo vasto: personalizzare a questo modo un suono ‘bossa’ come in the road ahead non è da tutti. Non c’è che da spellarsi le mani.
L’episodio in tono minore you seem quite, mera dimostrazione di abilità e quasi esercizio di autoerotismo non inficia la bontà della stesura finale.
La chiusura con “questa luce bianca/apre uno squarcio/in seno al vuoto/di una stanza/ch’era il mondo/e girava /intorno a me” vale da sola il prezzo del biglietto. Un sussurro di remotissimi dolori interiori. Ancora figlia degli ’80. Ancora figlia dell’electro-oscurità . Disperatissimo lamento.
Da un momento all’altro sentiremo l’urlo di Pornography.
Riassunto di un percorso pluriennale, disco della maturità.
Top ten dell’anno 2005."

Senza retorica, solo grazie, anche a te.

Ricevo, e pubblico.


" Da stasera in poi nella trasmissione Brand New
di MTV dovrebbe passare il video di "Robespierre".

Venerdì scorso a Milano il nostro video ha vinto come
Miglior Video Indipendente Assoluto il PVI,
premio video italiano curato da Domenico Liggeri.
Un milione di grazie ancora alla ghenga del
Postodellefragole che lo ha girato con pochissimi
mezzi e molta determinazione (www.postodellefragole.com)
e a Daniele/Offlaga che invece di venire a Milano
con noi a prendere il premio si è sacrificato
andando a Bra di Cuneo a preparare il soundcheck anche
per noi, permettendoci di non annullare il concerto
che abbiamo poi fatto in serata.

Gli altri video indipendenti premiati sono stati:

Garbo (Onda Elettrica, miglior soggetto)
Andrea Chimenti (La Cattiva Amante, miglior fotografia)
Moltheni (Limite e perfezione; miglior regia)
So.Ho (Inpicchiata, miglior montaggio)

tutti molto belli, soprattutto quello
di Andrea Chimenti, La Cattiva Amante.

Nelle news di www.rockit.it trovate
anche i premi assegnati ai video
"mainstream".


Saluti da Offlaga.
www.offlagadiscopax.splinder.com"

Solo... Grazie.

domenica, novembre 13, 2005

E finalmente è novembre...


...anche se il freddo rimane un ricordo lontano.
Almeno quello fuori. Perché dentro è gelo.
Novembre è il mese dark per eccellenza... Quantomeno quello in cui divenni dark. A 16 anni. Benedetti i miei sedicianni.

Qualcosa è finito. Non la guerra.
Top Of The Pops, All Music, bambine obese, traccia due nella compila con ramazzotti, numeroquattronellechart. E' male stare a guardare mentre cade ciò a cui tieni di più. E non poter far nulla. E trovarti solo.
Trionfi di kappa, di nn, di qnt. Trionfi di plastica, cazzate al vento saiberpanch.
Ma perché?
E' ora di scendere dal treno. Da un treno che è stato confortevole, rapido, sicuro.
Snobismo rassicurante.
E' così: quando il treno comincia a dare la precedenza ad intercity e rapidi-espressi; quando comincia a fare tutte le fermate, anche le peggiori, anche quelle stazioni malsane ed affollatissime che prima evitava con cura, con aria di legittima superiorità; quando carica tutti, anche i pancabbestia con le zecche; quando la prima classe è un pullulare di ragazzini in gita che urlano canzoni di Titty Ferro, o di borghesotti di mezz'età che parlano di Albano e Lory Del Santo... Non ci stai più sul treno.
E' nauseante. Insopportabile. Inconcepibile.
Diverso, da te.
Sorry, scendo alla prossima. Guarderò, distrattamente, con affetto.
E' come se finisse una bella storia d'amore. Senza rimpianti. Ricorderò solo le cose belle.
Però mi hai lasciato per uno più brutto, più scemo e meno ricco. E allora hai solo scelto una via d'uscita più comoda e banale.
Non ti seguirò nel gorgo.

Scelgo altro: ascoltare i Dilaila è il top, in questo senso; li amo, sì, saranno il mio prossimo treno, ma la loro decadenza mi fa sembrare ciò che è nero ancora più nero.
Embè? E' ora di iniziare una nuova avventura.
Lo slancio passionale non l'ho perso. E questo è stupefacente e meraviglioso.
E sì, correre via...

Nuove uscite, da queste parti, e qualche buona notizia: Robert ed Emma faranno uscire i loro album ad aprile 2006.
Sto tìund.

Ha riaperto Pingu. Finalmente.

mercoledì, novembre 09, 2005

Musica per Robot


Cosa significa innamorarsi.
Innamorarsi è sentire uno strano dolore allo stomaco, una stretta forte al cuore, un'inacapacità a pensare a qualsiasi altra cosa che non sia l'oggetto del proprio amore.
Innamorarsi così, all'improvviso, in una notte di novembre è strano. E bellissimo.

Mi sono innamorato di loro. Dei Dilaila.
Il nome non mi era nuovo: vinsero l'I-tim tour nel 1998.
Apparentemente la cosa causò più danni che benefici... Un album a metà con la BMG. E poi silenzio.
E poi.
Musica per Robot.

Paesaggi desolati, di infinita tristezza. Una voce struggente, quella di Paola, l'attimo prima quasi bambinesca, poi urlata, poi altissima e matura, sui testi di Claudio, disperati, persi in una lucida alienazione. Decadenza, stordimento sociale, inverni attesi e bramati come salvezze -coscientemente- apparenti.
Chitarre grezze e arpeggi stonati un po' post, melodie ricercate e supportate dal basso plettrato, immediatezza pop inaspettata.
E quei delay, quei reverberi, portati all'infinito, i crescendo della batteria. Tutto in un unico sentimento, in una trascinante armonia di suono.

Bellissimi, colpo di fulmine, diecimilioni di stelline, album pop dell'anno. Dieci tracce indimenticabili, che entrano dentro, parlano all'anima, ti scuotono, ti chiudono in camera a piangere.
Innamorato, a bocca aperta, disarmato.

Moderna,
come l'orizzonte grigio senza colore, senza colore

Moderna,
la ventiquattrore , degli individui schiacciati
sulle corriere,
nell'illusione sulle corriere,
nell'illusione di respirare

Moderna,
come questo freddo che non accenna a calare tra le persone

L'inverno è l'unica stagione sopravvissuta alla noia
Tra le modelle e le vetrine,
tra le modelle e le vetrine da ammirare

Moderna
come questa fretta
da cui non riesco a scappare

Vi guardo e non mi so spiegare
e non mi so più spiegare

Qual è il confine tra la ragione,
qual è il confine tra la ragione e il male

Città, quale città,
città.

martedì, novembre 08, 2005

Greetings from Belgium



I K's Choice si sono sciolti.
Sarah e Geert hanno una propria label e hanno prodotto due dischi, ognuno per sé.
Me ne ero reso conto, quando avevo letto alcuni interventi nel forum della band, quando Venus in Flames ci aveva solertemente comunicato tramite newsletter che il suo grande amico fratellino Bettens aveva formato una nuova band chiamata Woodface, chiedendo un po' in giro nelle chat (gli amici belgi non confermavano né smentivano, ma sembrava non gli passasse nemmeno per l'anticamera).
Dopo i Delgados, ci mancava solo questa. Solo due post fa dicevo che erano la mia band preferita, al momento. E adesso?
L'album di Sarah è 'Scream', ce l'ho da un po'. Niente male, registrato in dieci giorni, ballads acustiche o semi-, godibile, sensuale come solo lei...
L'album di Geert lo sto scaricando... 'Good Morning Hope'. Boh.
Il sito sembra il video di Boys Don't Cry.
E' un duro colpo.
Per chi vuole saperne di più: qui.

Venus in Flames, dicevo, esce a gennaio; Adrian Bouldt presto (giorni? Anni?).
Intanto ci sono le nuove uscite Sundays in Spring. Sephia Hours post rock quasi insopportabile, Molto belle invece le acustichitarre di Lost on Purpose.

Next Big Thing sembrano questi Eté 67. Sono valloni, quindi fanno tutto in francese. Sembrano alla lontana un po' Girls in hawaii (dopotutto sono fiamminghi anhce loro), e un po' Louise Attaque.
Insomma, non si discostano molto dal solito genere. Sacres Belges li pompa a manetta.
Bah.

Mi sto innamorando dei Dilaila: se sarà grande passione o soltanto sesso lo saprete nei prossimi post.

Un in bocca al lupo, grande, di cuore, all'ex bau-fab: le tastiere delle piucchepperfette pop songs mai sentite in vita mia.

lunedì, novembre 07, 2005

Il regno delle illusioni


Quante cazzate.

giovedì, novembre 03, 2005

Il ragazzo venuto dallo Spazio


Docidi giorni, divisi fra Milano, Treviso, Roma.

In tutto questo, ho visto la data zero dei Bau al Calamita.
Milano, che bella.
Certo, la polarizzazione economica che ho riscontrato satvola è stata davvero notevole: c'è poco da dire, se non che i ricchi continuano a divenire sempre più ricchi, e i poveri sempre più poveri. Grazie a Silvio che continua a produrre cazzare su cazzate (per la prima volta sono d'accordo con Rutelli : 'arriverà a dire che quando c'era il governoBerlusconi lui era contro il governo Berlusconi'), però da un altro alto, se il mio spirito socialista produce un senso di nausea di fronte a perniciose sperequazioni sociali, sono felice perchè la città è divenuta più accogliente, più a misura d'uomo.
Porta Ticinese, la Fnac, il duomo, film, le coinquiline di mia sorella.
Spei circa 60 euro: Darklands, Malavita e singolo, Kings, Cure, Siouxie.
L'esorcismo di Emily Rose mi ha messo angoscia. Gran film, io, cultore dell'horror e peculiarmente, da 'l'esorcista' in giù, di quest'idealtipo in genere, ho sentito
angoscia.
Notevole. Davvero.
Come notevole è stato il 'romanzo criminale'.
La Malavita nelle orecchie a passeggio per Milano acqusta un suo perchè: grigio, ma gioia. Lunghi marciapiedi, storia tra le mura, colombe delle quali ho fobia, fumi dell'acool, quindicenni maliziose, porta ticinese, puttane, bar, pub, classe, ossessioni, perversioni. Delirii metropolitani.
Rimane quell'immagine del post, la finestra dalla quale mi affacciavo.
Una Tristezza Infinita.
Bellissimo.

Treviso: la tomba dell'umanità.
Lavoro, lavoro, lavoro. indifferenza, Un amico mangiato dentro dal dolore per la perdita della sua donna. Ostentazione del danaro.
Gente ubriaca di spritz. Io dopo cinqie ero perfettamente sobrio.
No, non è il mio mondo.

Roma, la città eterna. Sole, dopo tanto freddo. Amici fraterni. Cd: k's choice, delgados. Circolo degli artisti ad haloween: tutti dark. Ciò che sarei diventato, se avessi studiato lì. Una tizia che ho fatto finta di non conoscere.
Caos.
Devo vivere lì.

Torno.
Ma salirò. O Salirò.
Milano, Roma. Non so.
Ma di questa provincia, dove si ammazza per nulla, ne ho piene le palle.
Ora, o mai più.
Fatti coraggio, antò.